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San Gennaro, Napoli contro Sepe: diretta Facebook il Mattino

di Marco Benedetto |5 Marzo 2016 19:48

San Gennaro, il sangue si è sciolto. Napoli contro Sepe: 7 mila al flash mob e allo stadio panolada di 15 mila tifosi

NAPOLI – San Gennaro mobilita i fedeli, che sventolano fazzoletti bianchi per protestare contro il cardinale Crescenzio Sepe che, secondo alcuni, vorrebbe impadronirsi della Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro,

“organismo laico che, per conto della città e del popolo napoletano, gestisce le reliquie e il tesoro del primo patrono della città”

che ora un decreto del ministro dell’Interno Angelino Alfano, a  500 anni dalla sua istituzione, intende “snaturare”, cioè portare sotto il controllo della Curia di Napoli, un regalo che molti ritengono abbia come scopo ingraziarsi i favori del Vescovo in vista delle prossime elezioni.

Sabato 5 marzo 2016 alle 15, come annunciato dal Mattino di Napoli, davanti al Duomo, dove la reliquia del sangue di San Gennaro è custodita, duemila napoletani si sono radunati per

“il flash mob nato sul web, sotto il titolo «Giù le mani da san Gennaro».

Il sindaco, Luigi De Magistris, non ha partecipato al falsh mob in piazza ma ha dato il proprio sostegno alla mobilitazione.

Altri 16 mila napoletani hanno annunciato una panolada allo stadio San Paolo dove sabato sera si gioca Napoli-Chievo.

Sono numeri, commenta Piero Treccagnoli,

“che hanno fatto impensierire le forze dell’ordine. Nelle ultime ore sono stati frenetici i contatti tra la Digos e gli organizzatori della mobilitazione spontanea”.

Alla manifestazione aderiscono

“numerosi movimenti identitari, di cittadinanza attiva e meridionalisti, oltre a una nutrita rappresentanza di portavoce parlamentari e regionali del Movimento 5 Stelle (è stata presentata anche un’interrogazione al ministro e al premier), tutti rigorosamente senza bandiere di partito o simboli che non siano quelli del santo, prevede che, dopo il raduno sul sagrato, i partecipanti si rechino nel Duomo e leghino al cancello della Cappella di San Gennaro dei fazzoletti bianchi, simili a quello sventolato dal vicepresidente della Deputazione quando viene annunciato lo scioglimento del sangue prodigioso.

“Le forze dell’ordine sono preoccupate per un ingresso massiccio e caotico (è pur sempre un raduno spontaneo). Il rischio che il Duomo resti chiuso sarebbe stato, invece, del tutto scongiurato, anche perché sono previste due manifestazioni religiose tra il pomeriggio e la serata (alle 16 e alle 19) entrambe alla presenza dello stesso cardinale Crescenzio Sepe che è uno dei bersagli della protesta.

Una delegazione ristretta dei manifestanti raccoglierà i fazzoletti e andrà a legarli al cancello barocco che separa la Cappella dalla navata destra della Cattedrale, segno della separazione tra lo spazio laico, che appartiene alla città di Napoli, dallo spazio ecclesiastico vero e proprio”.

Il caso della Deputazione del Tesoro di San Gennaro è approdato in Parlamento, con una interrogazione del deputato del Pd Anna Maria Carloni al ministro Alfano. Anna Maria Carloni, informa Pietro Treccagnoli,

“ha formalizzato una richiesta di informazioni su una scelta che snaturerebbe il carattere laico e civico dell’associazione curatrice, da cinquecento anni del «primo cittadino» di Napoli, del «sindaco dei santi». La parlamentare chiede al ministro se «non ritenga opportuno, al fine di chiarire i rapporti fra Ministero, Curia e Deputazione, di ritirare il decreto, rasserenando così gli animi per un culto fortemente sentito in città e considerato molto identitario. Al contempo, impegnarsi per una rapida approvazione del nuovo Statuto, raccogliendo la proposta già formulata dalla Deputazione nel 2013, e sgombrando così il campo da eventuali future incomprensioni, assicurando il carattere laicale della Deputazione, in linea con quanto stabilito a partire dal 1527»”.

La vicenda ha anche appassionato i deputati napoletani del Movimento 5 Stelle, che hanno presentato anche loro una interrogazione (prima firmataria Vega Colonnese), sia ad Alfano sia a Matteo Renzi in cui

“chiedono al ministro e al premier «se intendano immediatamente fare chiarezza, per quanto di competenza e autonomamente, rispetto al fatto che la Deputazione non è una Fabbriceria, ente che provvede al mantenimento dei beni dei luoghi sacri, riconosciuti come persone giuridiche e vigilati dallo Stato, composti anche da rappresentanti ecclesiastici, ma è un’istituzione storica e laica diversa per finalità e storia dalla Fabbriceria» e aggiungono se il governo intenda spiegare i motivi che hanno spinto il ministro ad adottare un decreto «che modifica in modo unilaterale la composizione di un’istituzione così importante, anche simbolicamente, per la città di Napoli» ma soprattutto come intenda «intervenire concretamente al fine di tutelare l’indipendenza, l’autonomia, la tradizione, la storia di un istituzione connessa con il sentimento del popolo della città di Napoli con il suo patrono san Gennaro»”.

 

VIDEO | Giù le mani da San Gennaro, manifestazione al Duomo di #Napoli(Y) Segui Il Mattino e resta aggiornato – facebook.com/mattino.it

Pubblicato da Il Mattino su Sabato 5 marzo 2016

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