San Giorgio si celebra oggi 23 aprile: chi era il patrono inglese che uccise il drago e il collegamento con Genova

San Giorgio si celebra oggi 23 aprile. Ma chi era il patrono inglese che uccise il drago? 

Giorgio, il “megalomartire”, ossia il grande martire secondo la tradizione della Chiesa greca, fin dalla seconda metà del secolo V era venerato a Lidda in Palestina. Sul luogo esatto della sua sepoltura, fin dal 350 era sorta una basilica in suo onore.

San Giorgio tra i martiri più venerati da tutta la cristianità

San Giorgio è uno dei martiri più venerati da tutta la cristianità. Di lui si sa in realtà poco. Nacque probabilmente in Cappadocia (oggi una regione della Turchia) nel 275. Suo padre Geronzio, era un pagano di origine persiana. Sua madre Policronia era invece cristiana.

Avviato alla carriera militare, abbandonò le armi e diede tutti i suoi beni ai poveri per avviarsi alla cristianità.  Giogio è noto per i suoi prodigi e per i vari episodi straordinari di conversioni e risurrezioni.

L’uccisione del drago

Famoso è l’episodio riportato da Jacopo da Varazze nella Leggenda aurea, in cui Giorgio uccide il drago che terrorizzava la città di Silene in Libia. In realtà si tratta della trasposizione in chiave cristiana di un’antica leggenda mitologica. L’eroe, uccidendo il dragone, salva la fanciulla che ama, la figlia del re salvando in questo modo tutta la città.

Applicato a san Giorgio, l’episodio diventa la raffigurazione della protezione vittoriosa del santo contro il male. Muore il 23 aprile 303 decapitato.

Per l’Inghilterra, san Giorgio è il suo patrono: il collegamento con Genova

L’Inghilterra ha eletto san Giorgio a suo patrono. La bandiera che raffigura la croce rossa in campo bianco, oltre a bandiera dell’Inghilterra è anche il vessillo della città di Genova. Correva l’anno 1190 quando Londra e l’Inghilterra chiesero e ottennero da Genova la possibilità di utilizzo della bandiera crociata per avere le loro navi protette dalla flotta genovese nel Mar Mediterraneo e in parte del Mar Nero dai numerosi attacchi di pirateria.

Siamo ai tempi delle Repubbliche Marinare e Genova possedeva una flotta invincibile.

Per questo privilegio il monarca inglese corrispondeva al Doge della Repubblica di Genova un tributo annuale. Dopo secoli, venuta meno la figura del Doge, quello che era un affitto diventò un regalo. Ed ancora oggi, l’Inghilterra, la città di Londra e la Royal Navy issano la bandiera di San Giorgio che è diventata la loro bandiera nazionale.

Tra il serio e il faceto, il Sindaco di Genova Marco Bucci, quattro anni fa ha provato a chiedere alla Regina d’Inghilterra Elisabetta gli arretrati dell’affitto di 247 anni della bandiera di San Giorgio. 

San Giorgio a Genova

Durante la Repubblica marinara di Genova, la venerazione di san Giorgio era riconosciuta a livello istituzionale. L’immagine di san Giorgio era associata alla bandiera rossocrociata della Repubblica genovese. “Genova e san Giorgio” era il grido di battaglia degli armati della Repubblica.

Il simbolo di san Giorgio ricorre ancor oggi nello stemma comunale del capoluogo ligure. Lo stesso Grifone, proprio degli stemmi genovesi, potrebbe essere, in conseguenza dei rapporti tra Genova e il bacino del Mar Nero e vicino oriente anatolico-persiano, una rielaborazione per contaminazione della figura del drago che San Giorgio sconfisse.  

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