San Polo d'Enza (Reggio Emilia): 17enne lancia bomba carta contro casa della ex che non gli parla più San Polo d'Enza (Reggio Emilia): 17enne lancia bomba carta contro casa della ex che non gli parla più

San Polo d’Enza: 17enne lancia bomba carta contro casa della ex che non gli parla più

San Polo d'Enza (Reggio Emilia): 17enne lancia bomba carta contro casa della ex che non gli parla più
San Polo d’Enza: 17enne lancia bomba carta contro casa della ex che non gli parla più (foto d’archivio Ansa)

REGGIO EMILIA – Ha tirato una bomba carta contro la casa della ex che non voleva più vederlo.

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Un 17enne voleva a tutti i costi un confronto con l’ex ragazza per chiarire aspetti della loro relazione e pur di ottenerlo non ha esitato a inviarle messaggi minacciosi fino ad arrivare a far esplodere una bomba carta sul balcone della sua abitazione.

Protagonista della vicenda – stando alle indagini condotte dai Carabinieri di San Polo d’Enza, vicino Reggio Emilia – un 17enne ex fidanzato della vittima che, da ieri, si trova in una comunità in seguito alla decisione presa dal Tribunale per i minorenni di Bologna accogliendo le richieste della Procura della Repubblica presso lo stesso Tribunale.

Il giovane è accusato di atti persecutori aggravati alla luce delle minacce e delle molestie compiute nei confronti di una 20enne reggiana – con la quale ha avuto una relazione affettiva durata due anni e conclusa lo scorso febbraio – cui si aggiungono le accuse di esplosioni pericolose e danneggiamento aggravato legate alla deflagrazione di una bomba carta tirata contro la casa della ex la notte dello scorso 9 aprile.

Il lancio dell’ordigno sul balcone dell’appartamento della 20enne – cui le minacce hanno cagionato un grave stato d’ansia e paura per la propria incolumità e dei suoi familiari – ha danneggiato due armadietti e il telaio dell’infisso esterno della finestra. Le indagini dei Carabinieri di San Polo d’Enza hanno condotto al 17enne, ora in comunità, a cui la ex fidanzata – che aveva bloccato il suo profilo Whatsapp – non rispondeva più al telefono. La sera prima dell’attentato il minore con una altra utenza era riuscito a mandare un messaggio alla ragazza quasi ‘preannunciando’ cosa poi è accaduto la sera del 9 aprile dicendo “?..rispondimi altrimenti prende il sopravvento la rabbia che ho dentro??”.

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