San Quirico: sulle colline senesi dove invecchiare è un piacere

A San Quirico, al centro del parco della Val d’Orcia patrimonio dell’umanità dell’Unesco, sembra davvero di essere in un “paese dei vecchi felici”. Le signore e i signori con più di 85 anni dal 2002 ad oggi sono cresciuti del 40%. Ma non esiste un centro anziani. Non si trova nemmeno una casa di riposo. Per il sindaco, Roberto Rappuoli, il “ricovero” è una vera disgrazia. Da evitare: “Ci sono vecchi che se li porti lì muoiono in due giorni. Gli anziani stanno bene a casa loro e in mezzo agli amici e hanno bisogno di lavorare. Tanti hanno l’orto e il pollaio appena fuori paese. Chi non ce l’ha, viene in Comune e lo chiede a noi”.

Sulle colline senesi si vive in un’Italia diversa: qui gli over 85 non sono costretti a riparare nei supermercati per stare al caldo o al fresco. La casa di riposo non è una “speranza” ma un pericolo. Per restare in forma non si va in palestra ma si affitta (gratuitamente) un orto sotto le mura o anche un paio dei 250 olivi di proprietà comunale. “Gli anziani – dice il sindaco – non debbono andare al bar a fare gli sfaccendati. Con un orto e un olivo hanno da lavorare tutto l’anno. Potano, seminano, raccolgono, vanno al frantoio e alla fine si mangiano la loro insalata condita con il loro olio e invitano a cena i figli o gli amici. Non si sentono inutili. E questo secondo noi è il segreto per vivere bene anche gli ultimi anni”.

Difficile non trovare nulla da fare per gli ultraottantenni: si prepara la Festa del Barbarossa per la terza domenica di giugno. I quattro quartieri di Canneto, Borgo, Prato e Castello si sfideranno nel tiro con l’arco e con gare di sbandieratori. Gli anziani monteranno cucine e tavoli e soprattutto sceglieranno il vino giusto. Ci saranno cene preparatorie per raccogliere fondi, banchetti nella sera della festa per la vittoria o per consolare gli sconfitti. “La nostra scelta – dice l’assessore Cristiano Pellegrini – è semplice: dare una mano a chi è ancora in gamba, con tante proposte per riempirgli la giornata. E poi aiutare, ancora di più, chi comincia ad avere qualche problema”.

San Quirico non è solo: è circondato da tanti altri paesi dove essere anziani non è una disgrazia: in Toscana, negli ultimi quattro anni, sono stati contati trentamila ottantenni in più. Oggi quelli che hanno compiuto quattro volte i vent’anni sono 260.000, con una percentuale del 7% contro una media nazionale del 5,6. Ma in provincia di Siena gli ultra ottantenni sono l’8%.

A San Quirico il Comune ha preparato una convenzione con i 130 volontari dell’Auser grazie al quale gli anziani controllano i bambini che entrano o escono da scuola, sorvegliano parchi e giardini e vanno a fare la spesa per gli altri ultraottantenni che sono impossibilitati a muoversi.

“A 30 anziani – dice l’assessore Pellegrini – consegniamo il pasto a domicilio. Per 12 persone c’è l’assistenza domiciliare leggera: per tre ore al giorno arriva l’aiuto di una persona che fa le pulizie, accompagna dal medico o al bar, per una passeggiata. Gli anziani in Rsa, come si chiama oggi la casa di riposo, sono quattro, ospiti nei comuni di Montalcino e Asciano. Anche noi ci siamo posti il problema di assistere chi non riesce più a vivere in casa sua. Abbiamo avviato i lavori per il “Condominio solidale” – sarà pronto in due anni, con una spesa di 2,3 milioni – con 13 appartamentini di trenta metri quadri. Ci saranno l’ambulatorio e la lavanderia, l’infermiere e anche un centro diurno, aperto a tutti, con una grande cucina. Non offriamo una stanza e un bagno ma una piccola casa dove porti i tuoi mobili e puoi invitare a cena i figli. Ci saranno anche sei appartamenti per le giovani coppie, così il condominio non sarà una moderna casa di riposo”.

Adesso tutti dicono che la vita degli anziani è migliore. L’edificio più importante del paese – 2.769 abitanti – è un palazzo in pietra, sede della Pia associazione Misericordia. Due medici di base fanno il turno, una volta la settimana vengono anche gli specialisti: l’otorino, l’agopuntore, l’angiologo, l’ortopedico, il nutrizionista, l’oculista, il dentista, il fisioterapista, il cardiologo. “I professionisti usano gli ambulatori della Misericordia – dice il vice governatore dell’associazione, Mario Cingottini – e così fanno prezzi più bassi, dal 30 al 50% in meno. Chi ha bisogno di un trasporto all’ospedale di Siena, per un ricovero o una visita, può contare su di noi: con l’ambulanza o il furgone, nel 2009 abbiamo fatto quasi mille trasporti”.

Nel pomeriggio, nella piazza centrale del paese non si trova nessuno: “Ci sono i trapianti da fare”, spiega Mario, 75 anni, nel suo orto oltre le mura. “Le piantine costano tanto ma almeno sai cosa mangi e ti passi il tempo”.

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