MILANO – La caccia al tesoro è cominciata. Il tesoro o presunto tale è quello del San Raffaele, l’ospedale voluto da Don Verzé e naufragato nei debiti. Dopo il suicidio dell’ex braccio destro di Don Verzé, spiegano Mario Gerevini e Simona Ravizza sul Corriere della Sera, ora si indaga a tutto tondo.
Secondo il Corriere nei conti dell’ospedale ci sarebbe una voragine da 11 milioni. Soldi “inghiottiti” da una società neozelandese la “Assion nz”. Gerevini e Ravizza raccolgono le confidenze di un dirigente dell’ospedale che ovviamente vuole restare anonimo. E citano voci che dicono qualcosa di inquietante, anche se mancano nomi e cognomi: le voci in questione, “dicono quanto il San Raffaele sia stato generoso con il mondo politico, in modo tutt’altro che disinteressato. Tangenti, per capirci. E anche a quelle che raccontano di una contabilità parallela e di una diffusa prassi a gonfiare le fatture dei fornitori per creare una disponibilità extra. Il «nero», per essere chiari. Un mare di soldi che in trent’anni avrebbe alimentato conti esteri ben coperti, in parte per uso «istituzionale», in parte personale. In sostanza il tesoretto fuori confine di cui Cal e don Verzé avevano la combinazione e la disponibilità”.
La prima traccia che arriva ai giornalisti del Corriere è “Assion nz”. Spiega la fonte anonima: “In Nuova Zelanda con quella transazione è stata creata disponibilità per un uomo politico lombardo molto importante”. L’allusione, evidentemente è a una tangente, ma non ci sono nomi e prove. Il racconto che il Corriere fa dell’affare, però, fa capire che qualcosa da chiarire c’è: ”
L’operazione parte nel 2007. A farla è la Airviaggi controllata indirettamente dalla Fondazione Monte Tabor (al vertice del gruppo). «La controllante – si legge in un documento – ci ha finanziato l’acquisto dell’intero capitale di una società di aeronautica (Assion Aircraft & Yachting Chartering Service ltd di Auckland-New Zeland) titolare di un contratto di acquisto di un aeroplano Challenger CL604 in locazione finanziaria…». Da Milano a Auckland spediscono 8,5 milioni che aumentano inspiegabilmente a 12 milioni l’anno successivo. Però nel 2009 improvvisamente si scopre un buco da 11 milioni che la Fondazione deve coprire inviando altri soldi. Per la cronaca uno dei due amministratori della Assion è tale Reinhard Kurz delle Seychelles. Cioè un signore delle Seychelles amministra una finanziaria neozelandese utilizzata da una società italiana per acquistare un jet che va e viene da Milano. Ultimo passaggio: Assion Aircraft viene chiusa il 28 aprile scorso. Non è un’operazione normale ma da qui a sostenere che è stata pagata una mazzetta ce ne passa”.
Se il Corriere viaggia tra Seychelles e Nuova Zelanda il Fatto Quotidiano, in un lungo pezzo firmato da Vittorio Malagutti rimane in Italia e spiega il crac dell’ospedale con una serie di investimenti sballati e megalomani. Si va dall’hotel in Don Diego in Costa Smeralda fino al restauro di una villa storica a Cologno Monzese. L’hotel, spiega il Fatto, ha i bilanci in rosso cronico nonostante (o forse anche per) prezzi non proprio popolari. La villa, dopo il reastauro che l’ha trasformata in un gruppo di appartamenti, non ha venduto neppure un lotto. Viste le situazioni del San Raffaele il Vaticano, conclude il Fatto, sarà costretto a svendere molti pezzi. Per tappare il buco dell’ospedale di Don Verzè, insomma, servirà un miracolo.
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