San Raffaele, Vaticano in pole per il salvataggio

ROMA – Il salvataggio del polo ospedaliero San Raffaele va in rampa di lancio e Don Luigi Verzé conta di trovare un cavaliere bianco entro metà luglio. Dalla riunione del Cda della Fondazione Monte Tabor è emerso infatti che in campo alla Santa Sede favorita, affiancata da una charity estera, c'è anche il patron del gruppo ospedaliero San Donato, Giuseppe Rotelli. E proprio i legali di quest'ultimo sarebbero stati i primi a presentare ai vertici del gruppo un'offerta vera e propria da 250 milioni di euro in contanti.

Alla luce di tutto questo, il San Raffaele, con una nota, ha fatto sapere di essersi ''riservato di riunirsi a metà luglio (si dice lunedì 18, ndr) per esaminare lo stato delle trattative ed assumere le delibere definitive''. In particolare, Don Verzé ha informato i consiglieri del ''vivo interesse manifestato dalla Santa Sede'' a supportare la Fondazione nel piano di salvataggio e il consiglio ''ha raccomandato di approfondire e di perseguire questo percorso''.

Il tutto mentre la Procura di Milano ha acceso un 'faro' sulla situazione finanziaria del gruppo milanese. Non a caso i conti del 2010, approvati proprio oggi dal Cda, evidenziano debiti per oltre 900 milioni di euro, un fatturato di 600 milioni, perdite dichiarate per circa 60 milioni a fronte di un patrimonio netto di 48,5 milioni.

E così da Palazzo di giustizia è emerso che il Pm Luigi Orsi ha aperto un protocollo civile, sulla base della legge fallimentare che assegna ai pubblici ministeri un potere di vigilanza tutte le volte che emergono, anche da notizie di stampa, dettagli su situazioni finanziarie di criticità, che possono portare a diverse strade, come la ristrutturazione del debito, il concordato preventivo o il fallimento.

Non si tratta dunque di un procedimento penale, che in linea teorica può essere aperto quando si è davanti a un concordato preventivo o a un fallimento.

Il conto alla rovescia per salvare il salvabile ed evitare il fallimento è quindi scattato. Gli advisor di Bain & Co e di Borghesi Colombo, che hanno messo a punto il piano industriale e finanziario a sostegno della ristrutturazione, dovranno capire nel corso delle prossime settimane con chi andare avanti nella trattativa. In particolare, il piano punterebbe all'integrale abbattimento del debiti verso tutti i creditori.

Intanto, a presentare la prima offerta sono stati gli avvocati di Rotelli, ovvero Vincenzo Mariconda e Giuseppe Lombardi, che avrebbero messo sul piatto un'offerta per conto della finanziaria Velca di 250 milioni di euro. I mezzi freschi verrebbero messi attraverso un aumento di capitale in una Newco che verrà poi aperta a nuovi potenziali investitori, volendo anche il Vaticano. Il San Raffaele nel proprio comunicato non ha fatto riferimenti espliciti a questa proposta, ma alcune fonti hanno fatto sapere che verrà considerata.

Al tempo stesso è stato spiegato che per conto della Santa Sede non si è fatto avanti il Bambin Gesù, come indicato da alcune indiscrezioni di stampa. Più facile invece che a scendere in campo sia lo Ior.

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