Sangue: anche d’estate vanno garantite 6500 trasfusioni: 1,7 mln di donatori volontari

Pubblicato il 16 Agosto 2011 - 18:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ferragosto, e in tutta la bella stagione, il fabbisogno di sangue negli ospedali scende lievemente, ma è tragicamente compensato dall’aumento della traumatologia stradale. Interventi d’emergenza che, d’estate, si sommano ai malati cronici che non vanno in ferie, ai 7mila pazienti italiani con talassemia che necessitano di 4 trasfusioni al mese, ai trapianti, alle esigenze delle sale operatorie, alla chirurgia che, soprattutto nelle patologie cardiologiche e tumorali, non ha rinvii. “Anche d’estate vanno garantite per le trasfusioni – sottolinea il direttore generale del Centro nazionale Sangue Giuliano Grazzini – dalle 6mila alle 7mila unità di globuli rossi, ed almeno 9800 unità al giorno delle altre componenti emoderivate, piastrine, plasma.

I donatori volontari in Italia sono 1,7 milioni (circa il 4,4% della popolazione idonea), e sanno quanto sia importante donare sangue prima e dopo le ferie. Ma anche se non c’è alcuna emergenza al momento, è importante, come bene ha fatto ieri l’assessore toscano al Diritto alla Salute Daniela Scaramuccia, tenere alta la guardia, stare in allerta in tutta Europa, tenere viva la coscienza e sollecitare l’adesione di nuovi donatori. Basta essere maggiorenni e avere meno di 65 anni, pesare almeno 50 Kg, e avere un normale stato di salute per fare – assicura il medico – una bella esperienza di solidarietà. Solidarietà che in tempi di crisi e di disagio sociale si dimentica troppo facilmente” lamenta il direttore del Centro nazionale Sangue. L’estate 2011 si è aperta comunque con due novità. La prima è la bacheca elettronica aperta proprio dal Centro nazionale Sangue per monitorare via web, con dati accessibili anche sui Blackberry dei responsabili regionali, necessità ed eccedenze. “Si tratta di un nuovo strumento – sottolinea Grazzini – per facilitare lo scambio tra le regioni. Il Centro Nord è solitamente eccedente, mentre il Sud e le isole sono spesso in carenza di sangue. Adesso, 24 ore su 24, questo sistema rende disponibili dati che consentono di bilanciare le carenze, di compensare. Una rete che, a detta degli operatori regionali, sembra funzionare, con qualche piccola attesa – ammette – per i pazienti cronici”. La seconda importante novità, annuncia Grazzini, è che “nel Lazio si sta registrando una bella ripresa delle donazioni. Dopo anni di carenze, sia pure con tanta buona volontà, da quest’anno le associazioni di volontariato stanno lavorando bene, a Roma in particolare. Avis (Associazione volontari italiani sangue) e Fidas (Federazione italiana associazioni donatori di sangue) fanno il punto della situazione ogni settimana, e gli indicatori sono positivi.

In una metropoli che è il primo polo sanitario del centro sud stiamo migliorando, non siamo ancora all’ottimo, ma l’inversione di tendenza è evidente. E ciò tranquilizza tutta la rete nazionale. Che guarda con favore anche alla Sardegna, l’altra regione maglia nera dove il numero dei donatori è elevato ma è storicamente surclassato dalla presenza record di talassemici. Qui è a regime, dal 1981, un accordo con altre regioni, a partire dal Piemonte e Liguria, che sopperiscono al fabbisogno specifico insulare.