Scandalo sanità a Bari: i giudici non ritengono utilizzabili le intercettazioni

BARI – Sono inutilizzabili, secondo i giudici del tribunale di Bari, le 11.000 intercettazioni telefoniche disposte nell’ambito dell’indagine che nel maggio 2010 ha portato gli imprenditori della sanità Gianpaolo e Claudio Tarantini, accusati di associazione per delinquere, corruzione e falso per fatti risalenti a un periodo che va dal 2002 al 2004. L’indagine è passata attraverso tre pubblici ministeri dopo che, nel 2004, è diventato sindaco di Bari il pm che se ne occupava, Michele Emiliano.

A giudizio con i Tarantini c’è anche il consigliere regionale e coordinatore regionale del partito ‘La Puglia Prima di Tutto’ Salvatore Greco, accusato di essere stato un ‘socio occulto’ dei Tarantini. L’inchiesta si basava quasi esclusivamente sulle intercettazioni telefoniche: eliminate queste dal processo, secondo i legali, non vi sarebbero piu’ elementi che provano le accuse.

I giudici della prima sezione collegiale del Tribunale di Bari hanno deciso accogliendo l’eccezione presentata dal difensore di Gianpaolo Tarantini, l’avv. Nicola Quaranta, e annullando l’efficacia dei decreti autorizzativi di circa 120.000 conversazioni, disposte dal gip su richiesta di Emiliano. Secondo i giudici, sono utilizzabili solo 15 giorni di intercettazioni, dal 6 al 21 febbraio 2002, e altri 20 (dal 29 maggio al 19 giugno 2004) delle quali, però, la stessa Procura non aveva chiesto la trascrizione.

In gran parte attraverso le telefonate erano stati ricostruiti i presunti coca party contestati a Gianpaolo Tarantini nella sua villa di Giovinazzo (Bari) per il periodo tra il luglio 2002 e il febbraio 2003. I fratelli Tarantini e Greco – secondo l’accusa – avrebbero influenzato i vertici delle aziende ospedaliere pugliesi nell’acquisto dei prodotti sanitari commercializzati dalle societa’ dei due imprenditori. Del resto anche tutti i collegamenti tra Greco e Tarantini erano contenuti nelle conversazioni che la Procura non potrà utilizzare.

Tra gli imputati figurano anche gli allora primari di ortopedia degli ospedali di Putignano, Raffaele Bancale, Monopoli, Paolo Dell’Aera, e San Severo, Rossano Cornacchia. Restano agli atti i documenti acquisiti nel corso delle indagini, per esempio i pagamenti dei viaggi che proverebbero il prezzo della corruzione e alcuni stralci di interrogatorio di Gianpaolo Tarantini risalenti agli ultimi anni. Si torna in aula l’11 aprile prossimo, giorno del compleanno di ‘Gianpi’.

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