ROMA, 12 APR – Dovranno risarcire lo Stato con oltre 5 milioni di euro ciascuno, per danno di immagine,l’ex ministro della Sanita’ Francesco De Lorenzo e l’ex dg del Servizio farmaceutico Duilio Poggiolini. Lo hanno deciso le sezioni unite civili della Cassazione confermando una decisione della Corte dei conti sullo scandalo sanita’ del 1982-1992.
Nel dettaglio, la somma che De Lorenzo e Poggiolini dovranno versare allo Stato e’ di 5.164.569 euro ciascuno. Nella sentenza numero 5756, depositata oggi, la Cassazione scrive: ”Le richieste di risarcimento traevano origine da sentenze penali definitive emesse per i reati di corruzione e concussione ascritti ai convenuti che, negli anni 1982-1992, nelle posizioni rispettivamente rivestite nell’ambito della Pubblica amministrazione, avevano percepito somme da numerose case farmaceutiche, producendo un danno erariale derivato dalla ingiustificata lievitazione della complessiva spesa farmaceutica, determinata dalla violazione degli obblighi di servizio a ciascuno riferibili e da illecite interferenze nei procedimenti amministrativi di determinazione e revisione dei prezzi dei farmaci in sede Cip e della loro registrazione e/o classificazione nel prontuario terapeutico”.
Nel ricorso in Cassazione sia De Lorenzo sia Poggiolini avevano contestato, tra gli altri motivi, anche la giurisdizione della Corte dei conti in materia sostenendo che la sfera di danno alla Pubblica amministrazione fosse riservata al giudice ordinario. Entrambi i ricorsi sono stati rigettati dalle sezioni unite civili. Secondo la Cassazione, ”che un ministro o un sottosegretario siano in rapporto di servizio con lo Stato non e’ revocabile in dubbio. Ed e’ del tutto irrilevante che il danno patrimoniale sia stato arrecato all’una o all’altra branca della Pubblica amministrazione statale giacche’ quello all’immagine comunque concerne l’unica entita’ soggettiva costituita dallo Stato-persona”. Nella stessa sentenza sono state confermate anche le condanne ai risarcimenti per il danno di immagine disposte dalla Corte dei conti il 13 aprile 2011 anche nei confronti dell’ex segretario personale del ministro Giovanni Marone, nonche’ di Antonio Boccia, componente della Cip farmaci, entrambi a 2.582.284,50 euro; confermate le condanne anche per Elio Guido Rondanelli (dipendente del ministero) e Pier Carlo Muzio a 516.456 mila euro ciascuno e Antonio Brenna (presidente della commissione Cip farmaci) a 2.582.284 euro.
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