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Sanremo 2024: le parole della mamma di Giogiò, il 24enne ucciso a Napoli per un parcheggio

Giovan Battista Cutolo, per tutti Giogiò, è stato ucciso in strada a Napoli dopo una lite per un parcheggio. Sanremo 2024 lo ha voluto ricordare invitando la mamma Daniela Di Maggio sul palco. La donna ha emozionato e commosso il pubblico dell’Ariston, Amadeus e gli orchestrali con la sua commovente lettera, prima di dedicare “alla giustizia” i fiori di Sanremo.

Sanremo 2024, sul palco la lettera dedicata a Giogiò

“Figlio mio, amore di mamma, ti ricordi quando l’anno scorso dovevi suonare nell‘orchestra sinfonica di Sanremo e io ti chiesi di venire con te? ‘Tu sei impazzita, un bamboccio con la mammina al seguito mai’ mi rispondesti”.

“Dicevi che Sanremo sembra Napoli ma con una scintilla francese, che sembra una piccola bomboniera, l’unica città in cui ti saresti trasferito se avessi lasciato Napoli. Ti dicevo che anche tu un giorno avresti suonato su questo palco. Quel giorno è arrivato e sai perchè? Perchè – ha detto la mamma – sei bello dentro e fuori, hai un modo aristocratico di stare al mondo e pratichi bellezza al contrario di chi ti ha strappato barbaramente alla vita”.

Giovan Battista Cutolo, la mamma: “Vivi attraverso la musica, ti fa essere eterno” 

Vivi attraverso la musica che amavi e che ti fa essere eterno. Tutta Italia sta ascoltando le note del meaestro Giovan Battista Cutolo. Ciao Giogiò. Ti amiamo tutti e mammarella non ti dimenticherà mai, ciao amore mio” ha aggiunto mentre scorrevano le immagini del figlio musicista.

“Giovanbattista, nisciuno te scorda”

“Giovanbattista, nisciuno te scorda” la frase apparsa alle sue spalle in un momento di grande comozione. Amadeus ha ricordato la medaglia d’oro al valore civile conferita al ragazzo dal presidente della Repubblica. “Un tributo a un musicista nel tempio della musica”, ha detto ancora la mamma ricordando che “quando le istituzioni ti sono vicine lo stato c’è“.

Infine una dedica della donna a Napoli “dove ci sono persone perbene e aristocratiche come credo me e mio figlio, rappresentanza di questa bella Napoli”. Una dedica anche “alla mia meravigliosa figlia Lulù che in maniera inconsapevole e violenta è diventata figlia unica, agli amici che senza il loro fratello non si sono riposizionati nel mondo” e una dedica di “questi fiori alla giustizia”.

Giovanbattista Cutolo è stato barbaramente ucciso a 24 anni con tre colpi di pistola a piazza del Plebiscito a Napoli, davanti gli occhi degli amici e della fidanzata. A togliergli la vita e un futuro più che promettente nel mondo della musica, un sedicenne incensurato. 

Da quel giorno, Daniela Di Maggio, 54 anni – di professione logopedista e counselor – si è attivata con grande dedizione chiedendo alle istituzioni di intervenire a favore di una riforma della legge sulla giustizia minorile perché “chi ha ucciso mio figlio deve essere processato come un adulto, il suo è stato un crimine efferato che va pagato senza nessuno sconto di pena. Come non ci sono sconti per il mio ergastolo, cominciato il 31 agosto”. 

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