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Santa Maria Goretti: la foto mai vista su "Famiglia cristiana"

di luiss_smorgana |5 Luglio 2011 16:25

CITTA' DEL VATICANO – Quel volto nessuno finora lo aveva mai visto. Com'era il viso di Maria Goretti, proclamata santa da Pio XII nel 1950 e diventata simbolo del martirio di tante bambine e donne vittime di stupri finiti in omicidio? Oggi, 109 anni dopo la morte, alla vigilia della sua festa, e' spuntata una fotografia, unica, inedita, che dà volto a quella bambina. La pubblica Famiglia cristiana, che racconta la storia di questa immagine.

E' la storia di una ricerca accanita che da cinque anni un architetto cocciuto, storico e consulente della Congregazione per la dottrina della fede, insegue con ogni sua forza. Si chiama Ugo de Angelis e studia quelle campagne e quegli insediamenti di famiglie poverissime che verso la fine dell'800 coltivavano la terra a mezzadria. Ma è anche la storia di una vittoria per un anziano sacerdote passionista che ha dedicato tutta la vita allo studio dell'ambiente di santa Maria Goretti. Ha 102 anni, si chiama padre Fortunato Ciomei.

Sono molti i personaggi in questa storia, tra i quali Joseph Ratzinger, che nel 2004, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, compie un viaggio sui luoghi della memoria del martirio di santa Maria Goretti, accompagnato proprio da Ugo de Angelis: ''Gli parlai della foto che mancava, delle ipotesi di Ciomei, della possibilità che qualcuno quella foto l'avesse davvero''.

Ratzinger sale le scale di quella casa nelle Ferriere di Conca, antico possedimento pontificio, trasformato verso la fine dell'800 dai conti Gori Mazzoleni in una fabbrica di carta paglia, visita il luogo dove Alessandro Serenelli tentò di violentare e poi uccise Maria Goretti.

Ricorda: «Fu un giorno di fatica e di dolore per tutti». Qualche settimana dopo de Angelis riceve una lettera di Ratzinger: ''Ho potuto ricavare utili informazioni e notizie per me fino allora sconosciute. Che il Signore la ripaghi dei suoi sforzi''. L'architetto raddoppia gli sforzi e l'anno dopo trova la foto. Monsignor Alejandro Cifres, capo dell'archivio della Congregazione per la dottrina della fede, mette a disposizione i faldoni del processo canonico, che si rivelano una miniera di testimonianze.

Ma per prima cosa bisogna collocare la foto. Quella di de Angelis è una galoppata tra aerofotografie del tempo del Duce e diari di medici dell'Agro Pontino. Incrocia date, ricostruisce storie di famiglie, dà un nome agli altri volti con un pizzico di fortuna. E intraprende con il passionista centenario una fitta corrispondenza.

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