Sant’Antonino di Susa, strangola figlio depresso col cavetto del pc. Poi chiama i Carabinieri

Sant’Antonino di Susa, uccide figlio depresso col cavetto del pc (foto Ansa)

TORINO –  Un dentista in pensione di 70 anni, Flavio Forla, al culmine di un litigio ha soffocato e ucciso con un cavo da computer il figlio Giacomo di 36 anni, con problemi depressivi. L’uomo ha quindi chiamato i Carabinieri e ha atteso nella propria abitazione l’arrivo dei militari che lo hanno arrestato per omicidio. L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di lunedì 14 gennaio, poco prima delle 17, a Sant’Antonino di Susa, in provincia di Torino. 

Dopo aver ucciso il figlio, l’uomo ha chiamato i Carabinieri: “Venite a prendermi”. La tragedia famigliare si è consumata nella loro abitazione, in via Superga 5.  Il padre, incensurato, ha atteso l’arrivo dei Carabinieri. 

La vittima soffriva di crisi depressive con continui disturbi comportamentali che lo portavano ad avere continui scatti d’ira. Per una decina d’anni aveva vissuto a Lucca insieme alla sua compagna. Poi lei lo ha lasciato e lui, quattro mesi fa, è tornato a casa dai genitori. I suoi attacchi d’iranell’ultimo periodo si erano intensificati e per questo era seguito da uno psichiatra.

Chi conosce bene la famiglia, spiega che Forla aveva sempre cercato di aiutare il figlio. Ultimamente però, le cose si erano aggravate e gestire Giacomo era diventato impossibile: “Forla era dimagrito, non rispondeva nemmeno al telefono, e non si faceva più vedere in giro”.

L’omicidio è avvenuto dopo che la moglie era uscita per fare la spesa. La situazione è precipitata per motivi ancora da chiarire. Tè infatti scoppiato un diverbio e il padre ha afferrato un cavetto del computer e ha soffocato il figlio.

Il sindaco di Sant’Antonino di Susa, Susanna Preacco, spiega che il gesto si può spiegare solo con la disperazione di un padre. Dopo il fatto, si è raecata a casa di Forla insieme ad altra gente del paese: “Siamo sconvolti. Flavio è una persona tranquillissima. Con lui ho lavorato per diverso tempo e non l’ho mai visto arrabbiato. La nostra comunità si stringe attorno a lui e a sua moglie. Non li lasceremo soli”. 

 

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