Sara Di Pietrantonio, Vincenzo Paduano dipinse fuoco nella sua stanza

Sara Di Pietrantonio, Vincenzo Paduano dipinse fuoco nella sua stanza
Sara Di Pietrantonio, Vincenzo Paduano dipinse fuoco nella sua stanza

ROMA – Sara Di Pietrantonio, Vincenzo Paduano dipinse fuoco nella sua stanza. A raccontare l’inquietante episodio è Concetta Raccuia, la madre della stessa Sara, la quale ricorda anche: “Sara, quest’anno, rappresentava in un saggio di ballo la regina del fuoco. E poi la sua canzone preferita è quella di Ligabue dal ritornello “Ti brucerai piccola stella senza cielo”. Ebbene, per il balletto Vincenzo era molto infastidito, perché Sara si sarebbe esibita con due ragazzi molto belli. Per il ritornello della canzone, invece, Sara aveva chiesto a Vincenzo di scriverglielo sul muro della camera. Lui ha una bella grafia. Io mi ero opposta, avevo appena fatto pitturare le pareti. Allora io mio chiedo se quello che le ha fatto è una sorta di sfregio. Capisce il fuoco? Proprio il fuoco, io vedo una possibile relazione”.

Concetta si rivolge poi direttamente al killer di sua figlia, Vincenzo Paduano, il 27enne che all’alba del 29 maggio le ha portato via quanto di più importante avesse nella vita, la figlia Sara Di Pietrantonio. Alcuni passaggi dell’omicidio non sono chiari, e lui non ha fornito versioni: “Io voglio la verità, Vincenzo. Racconta come è andata quell’ultima mezz’ora, minuto per minuto. Questo mi solleverebbe un po’ da questo brutto macigno che mi porto dentro. Si assuma fino in fondo le sue responsabilità”.

Come scrive Giuseppe Scarpa per Repubblica,

al collo Concetta (assistita dagli avvocati Stefania Iasonna e Iolanda Coltellacci) ha una catenina il cui ciondolo è il nome della sua piccola. Ha una camicia bianca, i pantaloni neri lunghi, le mani sono appoggiate l’una sopra l’altra. La donna è seduta, si gira verso l’amico e collega di lavoro Sami Zammar. Uno sguardo d’intesa tra i due prima di cominciare a parlare. Il tono della voce è inflessibile. Nei suoi occhi stanchi, per le poche ore di sonno e le lacrime versate, traspare nonostante tutto l’amore. Le brillano poi, quando ricorda la figlia, e l’odio non si palesa mai, neanche se il discorso cade sul killer: “Questo suo non ricordare, confondere le idee… La sua non è una confessione, lo hanno incastrato gli investigatori”.

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