Sarah Scazzi, “giallo” sulle spese legali del Comune di Avetrana

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Giugno 2014 - 07:33 OLTRE 6 MESI FA

Caso Scazzi, "giallo" sulle spese legali del Comune di AvetranaTARANTO – Caso Sarah Scazzi: giallo sui soldi relativi alle spese legali da liquidare chieste dal Comune di Avetrana. La sentenza di primo grado aveva stabilito il pagamento di 14.985 euro per le spese legali sostenute dal Comune. Ma nel dispositivo, letto in una dalla Corte d’Assise di Taranto  l’ormai lontano 20 aprile del 2013, non si fa alcuna menzione delle spese da liquidare.

La Corte, presieduta dal giudice Petragallo, si è riservata di decidere sulla richiesta presentata dall’avvocato Pasquale Corleto, per conto del Comune, di sanare un errore materiale nella sentenza di primo grado del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi a proposito del risarcimento dei danni chiesto dall’ente locale. Il pubblico ministero Marina Mannu ha chiesto il rinvio degli atti alla Corte d’Assise d’appello o il rigetto dell’istanza ritenendo la correzione non formale, bensì un atto che investe la questione sostanziale della sentenza. Gli avvocati Nicola Marseglia, difensore di Sabrina Misseri, e Lorenzo Bullo, difensore di Carmine Misseri, hanno chiesto il rigetto dell’istanza.

In primo grado, la Corte d’Assise ha condannato all’ergastolo Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa e buttata in un pozzo il 26 agosto del 2010. Otto anni sono stati inflitti a Michele Misseri, lo zio di Sarah accusato di soppressione di cadavere, 6 anni a Carmine Misseri e Cosimo Cosma (quest’ultimo deceduto qualche settimana fa), anche loro accusati di soppressione di cadavere, 2 anni a Vito Russo, ex difensore di Sabrina, per intralcio alla giustizia. Per i tre favoreggiatori, la Corte ha comminato un anno di reclusione ciascuno ad Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano e un anno e 4 mesi a Giuseppe Nigro, con pena sospesa. I termini di custodia cautelare per Sabrina Misseri e sua madre Cosima scadranno il 20 gennaio 2015.