Sarah Scazzi, esami Dna: indagata zia Cosima

AVETRANA (TARANTO), 23 MAG – Cosima Serrano se lo aspettava: e’ indagata nell’inchiesta per il sequestro di persona, il concorso in omicidio e la soppressione del cadavere di Sarah Scazzi. Il nome della mamma di Sabrina e moglie di Michele Misseri, tutti e due in carcere dall’autunno scorso con l’accusa di aver assassinato la quindicenne il 26 agosto scorso, e’ stato iscritto nel registro degli indagati, sia pure per un atto dovuto per accertamenti tecnici ”irripetibili”.

”L’informazione di garanzia che ci e’ stata notificata – spiega il legale di Cosima, Franco De Jaco – non e’ un atto di incolpazione, e’ un atto dovuto e ovvio alla luce degli accertamenti affidati ai Ris di Roma e che avranno luogo il 25 maggio prossimo. Era quindi necessario che Cosima Serrano avesse la possibilita’ di essere rappresentata da un proprio tecnico o da un proprio difensore”.

Le consulenze genetiche previste per il 25 maggio sono state chieste al Ris dalla procura di Taranto per esaminare e comparare i Dna di Michele e Sabrina Misseri, di Cosima Serrano (madre di Sabrina), del fratello di Michele, Carmine Misseri, di suo nipote Cosimo Cosma e di Ivano Russo, amico di Sabrina e di Sarah.

Anche Russo – conferma il suo legale Enzo Tarantino – ”ha ricevuto un invito a nominare consulenti in relazione agli esami del Dna del Ris, ma non e’ indagato nella vicenda”. Ivano sarebbe quindi l’unica delle sei persone non indagate poiche’ Carmine Misseri e Cosimo Cosma vennero arrestati nel febbraio scorso e scarcerati dopo circa un mese per disposizione del tribunale del Riesame con l’accusa di concorso in soppressione di cadavere.

La comparazione dei Dna e’ stata chiesta dalla procura dopo una delle ultime versioni dell’omicidio data dal contadino di Avetrana e al conseguente sequestro di due compressori che i carabinieri fecero nel garage di casa Misseri, dove sarebbe avvenuto il delitto. In una lettera inviata al suo avvocato e datata 9 febbraio 2011, Michele Misseri si e’ infatti nuovamente autoaccusato del delitto scagionando la figlia Sabrina, in precedenza da lui stesso accusata.

Zio Michele scrive di aver strangolato Sarah con una corda nel garage di casa (dove la quindicenne sarebbe scesa per averlo sentito urlare): l’omicidio sarebbe avvenuto in un impeto d’ira scaturito dal fatto che non riusciva a far partire il suo trattore. Sarah, cadendo a terra, avrebbe urtato la testa contro un compressore. Per riscontrare la versione fornita dall’indagato, i carabinieri sequestrarono i due compressori trovati nel garage di casa Misseri.

Per compiere gli accertamenti tecnici e rilevare se su uno dei compressori vi siano tracce del Dna di Sarah ma anche di altre persone nell’aprile scorso, dopo la notifica di inviti a comparire, nella caserma dei carabinieri di Avetrana fu prelevato Dna alle sei persone cui e’ stato ora notificato l’invito a nominare consulenti in vista dell’inizio delle operazioni del Ris. Il formale coinvolgimento di Cosima Serrano arriva dopo la sentenza della Cassazione che nei giorni scorsi ha bacchettato l’operato della magistratura tarantina affermando che sono davvero troppe sette versioni per un delitto.

La Suprema Corte ha quindi stabilito che Michele Misseri e’ inattendibile, e non e’ da escludere che sia stato ”suggestionato” durante gli interrogatori del pm. Mentre per tenere in carcere la figlia Sabrina ogni indizio e’ stato letto solo a suo discapito: per questo la Cassazione ha rivolto critiche al Tribunale del riesame di Taranto per aver convalidato la custodia in carcere di Sabrina Misseri senza nemmeno prendere in considerazione le lettere, le ”prove nuove”, nelle quali il padre Michele la scagionava dall’accusa di aver ucciso la cugina quindicenne. Fatti questi che dovranno ora essere riesaminati dal ‘Tribunale della Liberta” ionico il quale dovra’ nuovamente pronunciarsi sulla richiesta di scarcerazione di Sabrina.

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