Sarah Scazzi, Michele Misseri: "L'omicida sono io"

Pubblicato il 21 Novembre 2011 - 13:09 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO – ''Me l'aspettavo ma sono io colpevole, lo diro' fino alla fine. Questa è la verità''. Cosi' Michele Misseri ha commentato all'uscita del Tribunale di Taranto la decisione del gup Pompeo Carriere di rinviare a giudizio la moglie, Cosima Serrano, e la figlia Sabrina per l'omicidio Sarah Scazzi.

''Non è vero che non mi faccio interrogare – ha proseguito Misseri rispondendo alle domande dei giornalisti – ho sempre chiesto di essere interrogato e non mi è stato mai concesso. Non ci sono prove nè su mia figlia nè su mia moglie. L'unica prova che avevo che sono colpevole era quella del compressore, lo si sapeva fin da novembre quando avevo detto di fare la richiesta per sequestrarlo. Lo hanno preso ad aprile-maggio, le prove se c'erano sono state tutte cancellate''.

Affiancato da Armando Amendolito, suo legale di fiducia, Misseri ha poi negato che in carcere, parlando con i famigliari si sarebbe precostituito un alibi e in favore di Cosima e Sabrina. ''Con mi moglie – ha dichiarato – ho detto la verità, come l'ho detto a Valentina (la figlia maggiore). Mia moglie mi ha detto: se dici la verità ti perdono, ma se non dici la verità allora è la stessa cosa che rimanere separati. Sembra che mi ha perdonato ma adesso che sta in carcere non penso che mi perdoneranno, perchè per causa mia loro stanno dentro''.

Misseri ha aggiunto che durante la lettura del decreto che disponeva il rinvio a giudizio nei suoi confronti e dei famigliari ''non ho avuto modo mai di guardare negli occhi'' Cosima e Sabrina, anche loro presenti in aula, aggiungendo che ''Sabrina stava più nera di come è''.