Sarah Scazzi. Show mediatico “tossico”: la denuncia di Telefono Azzurro

Pubblicato il 18 Ottobre 2010 - 12:21 OLTRE 6 MESI FA

Sul caso di Sarah Scazzi si sta consumando uno ”show tossico, per tutti ma soprattutto per i bambini nei quali crea allarme. Questa non è un’occasione per fare grandi ascolti”. Secondo il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, andrebbero “abbassati i toni”.

Ecco cosa ha detto Caffo: “E’ inopportuno creare allarme, specie nei bambini e nei ragazzi. Sul caso, vediamo programmi a tutte le ore che danno conto di particolari. E’ difficile per i più deboli elaborare queste informazioni. E il fatto che si facciano visite ad Avetrana, è il segnale che si è superato il limite corretto dell’informazione”.

Secondo le segnalazioni che sta ricevendo l’associazione, dopo il caso Sarah ”c’è un senso di insicurezza che pervade i ragazzi e i bambini. Con loro bisogna parlare, tranquillizzarli. Lo facciano i genitori e la scuola, stiano loro vicino. Non si parli però del fatto di cronaca ma educare i ragazzi a chiedere aiuto. Soprattutto, i ragazzi e i bambini vanno ascoltati. L’ Italia è in ritardo, deve imparare dai paesi del Nord Europa. Purtroppo Sarah è stata una vittima che per molto tempo non ha parlato e quando l’ha fatto si è rivolta alle persone sbagliate”.

Caffo ha riferito che Telefono Azzurro, alla scomparsa della giovane di Avetrana, si è subito attivato e ha messo a disposizione le sue linee telefoniche: ”In quei giorni i media hanno avuto un’attenzione ridotta sul caso. Invece oggi se ne parla troppo e non sempre pensando a proteggere l’immagine di Sarah. Ciò che serve è l’approfondimento dei grandi temi ed anche l’applicazione della Carta di Treviso”.

Soprattutto, ”è necessario che sia accolta la disperazione dei ragazzi, bisogna evitare che come nel caso di Sarah si arrivi troppo tardi. In caso di violenze subite nella maggior parte dei casi, i ragazzi e i bambini non parlano. L’informazione dovrebbe contribuire a lanciare un messaggio chiaro: avere coraggio e parlare, ci si può liberare delle violenze avendo fiducia negli adulti. E’ questo il nostro compito”.