Interrogatorio fiume per Michele Misseri nel carcere di Taranto. L’uomo, che si è autoaccusato dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi e poi ha tirato in ballo anche sua figlia Sabrina, sta fornendo una nuova versione agli investigatori.
Le ipotesi principali sono la ritrattazione della chiamata in correità della figlia Sabrina, fatta il 15 ottobre, oppure del solo vilipendio di cadavere di cui si era anche accusato, oppure ancora il coinvolgimento di altre persone nell’omicidio, assumendosi la responsabilità solo dell’occultamento del cadavere della nipote.
E’ stato lo stesso Misseri a chiedere di essere sentito nel primo pomeriggio: e di cose da dire ne aveva visto che il suo interrogatorio, a tarda sera, era ancora in corso. La nuova svolta nell’inchiesta sul delitto della quindicenne di Avetrana è arrivata dopo che Misseri aveva parlato per un paio d’ore con il suo legale d’ufficio, Daniele Galoppa, e con la consulente di quest’ultimo, la criminologa Roberta Bruzzone.
All’improvviso, tra le 15 e le 15.30, nel carcere di Taranto sono arrivati ufficiali dei carabinieri, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e il sostituto procuratore Mariano Buccoliero, titolari dell’inchiesta, e la squadra di polizia giudiziaria. Un paio d’ore dopo ha varcato l’ingresso della casa circondariale anche il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, accompagnato dal comandante provinciale di Taranto dei carabinieri, col.Giovanni Di Blasio.
Nulla è trapelato in tutte queste ore sul contenuto delle dichiarazioni spontanee che Misseri ha voluto fornire agli inquirenti ed è per questo che si può solo ipotizzarlo basandosi su alcuni elementi emersi nelle scorse settimane. Da diversi giorni, ad esempio, il difensore di Misseri aveva riferito pubblicamente che il suo assistito intendeva ritrattare la seconda parte della confessione fatta nella notte tra il 6 e il 7 ottobre, quando contribuì anche al ritrovamento del cadavere di Sarah. E’ la parte riguardante il presunto stupro del cadavere, del quale pure il contadino si era accusato dinanzi agli investigatori.
Più di recente la figlia maggiore di Michele Misseri, Valentina, dopo averlo incontrato in carcere, aveva annunciato novità, facendo intendere che il padre avrebbe parlato nuovamente agli inquirenti forse per scagionare l’altra figlia Sabrina. E’ quanto sta accadendo in queste ore nel carcere di Taranto, oppure Misseri sta tirando in ballo altre persone alleggerendo la propria posizione processuale?
L’ennesimo interrogatorio-fiume di Misseri cade, peraltro, a tre giorni dall’udienza dinanzi al tribunale del Riesame di Taranto nella quale verrà discusso il ricorso presentato dai legali di Sabrina, gli avvocati Vito Russo e Emilia Velletri, per far annullare l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Taranto Martino Rosati nei confronti della giovane, detenuta nello stesso carcere con le accuse di sequestro di persona e concorso in omicidio.
Oggi gli stessi difensori di Sabrina hanno depositato il loro parere negativo all’incidente probatorio per l’esame di Michele Misseri chiesto dalla Procura al gip Rosati. Per Russo e Velletri, non ci sarebbe pericolo che a distanza di mesi Michele Misseri possa dimenticare elementi importanti della vicenda e della chiamata in correità della figlia Sabrina, e l’incidente probatorio sarebbe “inopportuno” con le indagini ancora in corso.
Sempre oggi, all’ora di pranzo, in carcere si erano visti, separatamente, anche lo stesso Russo e le sorelle Cosima ed Emma Serrano; tutti hanno fatto visita a Sabrina. Poi, nel pomeriggio, l’arrivo in carcere degli inquirenti che allarga sul caso-Scazzi l’alone di mistero.