Sardegna, allarme acqua: depuratori devastati, a rischio la potabilità

Vigili del Fuoco soccorrono alcuni feriti in Sardegna
Vigili del Fuoco soccorrono alcuni feriti in Sardegna

CAGLIARI – Venti depuratori devastati e sei potabilizzatori fuori uso. Sono gli effetti del ciclone Cleopatra che rischiano di trasformarsi in un’immensa catastrofe ambientale. Lo denuncia Abbanoa, gestore unico del servizio idrico integrato in Sardegna. Infatti torrenti in piena, inondazioni e allagamenti hanno seriamente compromesso numerosi impianti in tutta l’Isola. L’emergenza principale riguarda lo sversamento dei liquami a causa dei danni subiti alle strutture di trattamento.

Inoltre a Uras (Oristano), uno degli epicentri del nubifragio di lunedì, dove è morta anche una pensionata, l’acquedotto che proviene dal lago Is Barrocus (Isili) è stato devastato e funziona solo al 30% il pozzo trivellato utilizzato in emergenza. Tutte le squadre di pronto intervento di Abbanoa, oltre 500 uomini più le ditte esterne degli appalti di manutenzione, sono impegnate nelle riparazioni delle reti. L’acqua eccessivamente torbida e la presenza massiccia di detriti nei bacini, a causa delle abbondanti precipitazioni, hanno compromesso la funzionalità di vari impianti di potabilizzazione. I danni maggiori in Gallura e nel Nuorese. Sono fermi gli impianti di Budoni, San Teodoro, Siniscola, Galtellì, e Torpè.

Emergenza rientrata, invece, nei potabilizzatori di Tortolì e Villagrande mentre a Punta Gennarta (Iglesias) vi è riduzione di portata. Grave la situazione dei depuratori. In particolare in provincia di Nuoro sono fuori uso i depuratori di Siniscola, completamente allagato, quello di Torpè, invaso da detriti, Posada, inaccessibile, Sologo, finito sott’acqua e privo di energia elettrica come pure quello di Lodè. Al depuratore consortile Bitti-Lula-Onani sono saltati persino gli impianti di sollevamento. A Nuoro ha ceduto una delle condotte principali della rete fognaria che porta al depuratore. In provincia di Olbia-Tempio l’impianto di Arzachena, a Mulgianu, è stato completamente inondato da detriti e sabbia, a Padru è stato interessato da un’onda di piena con danni ai macchinari, a Loiri Porto San Paolo sono fuori uso gli impianti delle frazioni Azzanì ed Enas mentre a Monti è stato possibile riavviare il depuratore nella frazione di Su Canale.

In provincia di Oristano a Palmas Arboerea, frazione Tiria, il depuratore è stato devastato da un’esondazione come pure quello di Tramatza, mentre a Solarussa l’impianto è rimasto senza energia elettrica. Nella provincia del Medio Campidano a Pabillonis la piena del vicino fiume ha devastato il depuratore allagando completamente l’area. In provincia di Cagliari a Pimentel è stato interrotto il collegamento con la rete elettrica del depuratore mentre a Ballao l’impianto è finito sott’acqua.

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