Sardegna, cane muore in nave: l’equipaggio lo fa viaggiare in gabbia nel garage

Sardegna, cane muore in nave: l'equipaggio lo fa viaggiare in gabbia nel garage
Un pastore tedesco

OLBIA – Rocky era un bel pastore tedesco di 11 anni. La sua proprietaria Maria Rosanna, 72 anni di Rieti, se lo voleva portare con sé in Sardegna. Il cane però, a causa di una negligenza della nave Tirrenia su cui hanno viaggiato, è morto a causa dei fumi della nave e per il caldo infernale. Ed ora la signora Maria Rosanna ripete: “Me l’hanno ammazzato”. 

Racconta la vicenda Leggo: 
“…la donna aveva deciso a tutti i costi di portarlo con se in vacanza e chiesto alla compagnia navale Tirrenia di riservarle una camera sul traghetto che a mezzanotte da Civitavecchia doveva portarli insieme ad Olbia….. Una camera intera solo per lei e il cane visto che un viaggio notturno di 8 ore sul ponte alla sua età poteva essere pericoloso . “Gli animali si possono portare solo nella suite e al momento siamo al completo”, la risposta del capitano della nave . L’unica soluzione era affittare un posto nella zona (se cosi si puó chiamare) riservata ai cani. Prezzo? Quasi 400 euro distribuiti in 270 per l’acquisto della gabbia e altri 100 per la custodia dell’animale. A quel prezzo in certi hotel ti portano anche lo champagne in camera. Al piccolo Rocky non hanno portato neanche l’acqua, anzi qualcuno – visto che la zona cani era al completo o magari per dimenticanza- ha pensato bene di lasciare la gabbia nel garage accanto al vano motori. Solo, e spaventato Rocky è morto asfissiato dal caldo infernale e dai fumi della nave. Un calvario straziante, una fine orribile..:”
Oltre al danno la beffa. La donna si è accorta della morte del suo Rocky la mattina dopo, quando tre membri dell’equipaggio  le hanno portato la gabbia col cadavere dentro cercando anche di incolpare la signora di incuria. Racconta sempre Leggo che la donna per poco non sveniva. Il marito ha avuto un malore, e i passeggeri si sono arrabbiati con l’equipaggio della Tirrenia presente. 
Un giovane accompagnato dal suo gatto costretto ad essere chiuso in una gabbietta per tutto il viaggio ha raccontato: “Stavolta è finita in tragedia, ma le condizioni in cui sono costretti a viaggiare questi poveri animali sono pessime e prima o poi bisognava aspettarselo. È’ dire che si pagano fior di soldi per portarli con noi”.
Maria Rossana che aveva ricevuto l’animale in regalo solo 10 mesi fa ha cominciato a piangere e a urlare: “Me l’hanno ucciso, era un cane buono. Era come un figlio” . Ora  è pronta a denunciare il fatto alle autorità competenti: ciò non le restituirà il suo Rocky ma almeno, si spera, riuscirà ad impedire che tragedie del genere accadano di nuovo. 

 

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