Le bottigliette con la sabbia della spiaggia di Chia rubata dalla coppia francese Le bottigliette con la sabbia della spiaggia di Chia rubata dalla coppia francese

Sardegna, coppia francese fermata con 40 kg di sabbia della spiaggia di Chia nel bagagliaio del suv

Le bottigliette con la sabbia della spiaggia di Chia rubata dalla coppia francese
Le bottigliette con la sabbia della spiaggia di Chia rubata dalla coppia francese (Foto Ansa)

PORTO TORRES (SASSARI)  –  Una coppia francese è stata fermata in Sardegna dopo essere stata trovata con 40 chili di sabbia bianca nel portabagagli del suv. Sabbia rubata dalla spiaggia di Chia, in provincia di Cagliari con la quale i due stavano per lasciare l’isola su un traghetto in partenza da Porto Torres e diretto a Tolone, in Francia. 

Sono stati gli agenti della Tenenza della Guardia di Finanza a rinvenire la sabbia stipata in 14 bottiglie di plastica. La coppia si è giustificata dichiarando di non essere a conoscenza di aver commesso un illecito, avendo solo voluto portar via un ricordo, “un souvenir” della vacanza in Sardegna.

I due cittadini francesi sono stati quindi denunciati per furto con la circostanza aggravante di aver sottratto un bene destinato alla pubblica utilità e ora rischiano la reclusione da uno a sei anni.

Ma questo è solamente l’ultimo caso in Sardegna. La settimana scorsa all’aeroporto di Cagliari-Elmas sono stati sequestrati diversi quintali di sabbia, conchiglie e sassi prelevati dalla spiagge sarde come souvenir da gruppi di turisti in partenza dall’isola.

I controlli sono stati effettuati in più riprese: alla fine, segnala il sito Sardegna rubata e depredata, il materiale recuperato ha raggiunto il peso considerevole di alcuni quintali. Tutto ora sarà riportato e riposizionato sui litorali violati.

L’ultimo bottino arriva dalle spiagge di Villasimius, Chia, Costa Rei, Teulada, Piscinas, Is Arutas e Mari Ermi, Muravera, Geremeas e Porto Pino. Autori degli indebiti prelievi, turisti soprattutto stranieri provenienti da Francia, Spagna, Ungheria, Polonia, Germania, Svizzera e Regno Unito, ma tra i responsabili anche diversi italiani. (Fonte: Ansa)

 

 

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