Savinuccio Parisi, parla un pentito: “Quando fu scarcerato cavalli e auto in regalo”

Savino Parisi, detto Savinuccio (foto Ansa)
Savino Parisi, detto Savinuccio (foto Ansa)

BARI – Savino Parisi, detto Savinuccio,  fu scarcerato nell’aprile 2007 dopo circa 13 anni e, come racconta un pentito del clan Parisi, Vito Tritta, quando tornò a casa nel quartiere Japigia, a Bari, trovò  la fila dietro la porta di casa con regali di ogni genere, anche cavalli e auto, tutti lì, per dargli il bentornato a casa.

A raccontare l’episodio in un’aula del Tribunale di Bari è stato oggi a Bari un pentito del clan Parisi, Vito Tritta, ascoltato in videoconferenza durante un’udienza del processo ‘Domino’, in cui Savinuccio è imputato insieme con altre 46 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico internazionale di droga, usura, turbativa d’asta e riciclaggio. Il primo dicembre 2009 le indagini portarono all’arresto di 82 persone, tra cui anche il boss del quartiere Japigia di Bari, scarcerato per scadenza termini nel dicembre 2012 (attualmente detenuto nell’ambito di un’altra indagine).

Come racconta il pentito, quando Savino Parisi fu scarcerato nell’aprile 2007 dopo circa 13 anni di detenzione in carcere dove scontava una condanna definitiva per associazione finalizzata al traffico di droga, in tanti, affiliati al clan ma anche semplici vicini di casa, avrebbero portato i propri omaggi al boss.

Angelo Michele Stramaglia, noto come Chelangelo, il boss ucciso a Valenzano nell’aprile 2009, gli avrebbe regalato un cavallo.

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