Savona, prete: “Profughi in canonica? Piuttosto la incendio”

Savona, prete: "Profughi in canonica? Piuttosto la incendio"
Migranti ospitati in una struttura pubblica

GENOVA – “Piuttosto do fuoco alla canonica”: è quello che don Angelo Chizzolini, prete di Onzo (Savona), ripeterebbe da giorni a proposito dell’accoglienza ai profughi. Lui in canonica non li vuole e, ai compaesani, andrebbe ripetendo questa frase. Racconta Giuliana Destefanis su Repubblica:

Lo racconta Giuliano Arnaldi, consigliere comunale: “Ha detto proprio così, me l’ha ribadito di persona, quando gli ho telefonato per organizzare l’accoglienza in paese – spiega Arnaldi – Ma a quanto so lo aveva già detto sul sagrato della chiesa. Sempre così: brucio la canonica piuttosto che darla ai migranti. Sono parole sconcertanti”.

Che a noi di Repubblica, don Angelo Chizzolini, non ripete direttamente e nega di aver pronunciato in quei termini. Ci dice, però, che “La canonica è casa mia e in casa mia non ospito nessuno, al massimo i miei genitori, di sicuro non i profughi”. Il motivo? “Evangelicamente bisognerebbe accogliere, lo so, ma i problemi concreti nei paesi sono altri, noi non abbiamo spazio, qui ho la canonica e poi un altro appartamento già dato a una famiglia bisognosa. Cosa dovrei fare, ospitarli in cassa mia?”.

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