Scafati (Salerno), interrogazione bendata per la studentessa: la prof non vuole che sbirci Scafati (Salerno), interrogazione bendata per la studentessa: la prof non vuole che sbirci

Scafati, la studentessa e l’interrogazione bendata in video chat: la prof non vuole che sbirci

Interrogazione bendata in video chat per una studentessa di Scafati: la prof voleva evitare che sbirciasse.

Una studentessa di Scafati ha sostenuto una interrogazione in video chat…da bendata. La sua professoressa voleva evitare che leggesse le risposte esatte su qualche strumento non visibile alla telecamera. Le immagini hanno creato due fazioni. Da un lato c’è chi sostiene che la docente abbia esagerato. Dall’altro lato c’è chi non vede niente di male ad usare qualche precauzione in tempi di didattica a distanza.

La prof di Scafati e l’interrogazione da bendata

Per il preside del liceo di Scafati (Salerno), invece, “si trattava soltanto di un esempio per dimostrare ai ragazzi che non hanno bisogno di sbirciare”. Ma quanto accaduto qualche giorno fa nell’istituto è destinato comunque a far discutere.

Un’insegnante di latino e Greco, durante una lezione svolta con la didattica a distanza (in Campania il governatore Vincenzo De Luca ha adottato questa modalità per la scuola primaria e secondaria), ha chiesto ad alcune alunne di bendarsi per impedire loro di consultare gli appunti mentre venivano interrogate.

L’immagine ‘catturata’ dai pc – e pubblicata dal sito cronachedellacampania.it – ha fatto rapidamente il giro delle chat, diventando di dominio pubblico.

La spiegazione del preside

“A me è stato riferito da alcuni alunni”, spiega all’Ansa il preside. Il preside, nonostante si trovi in quarantena obbligatoria in seguito ad un contagio riscontrato in segreteria, ne ha già parlato con la docente.

“Non sembra che questi ragazzi siano stati obbligati”, racconta il dirigente. “Nei giorni precedenti qualche studente aveva effettivamente dato una sbirciata agli appunti. Quindi la professoressa ha pensato di dimostrare loro quanto fosse inutile. Ha fatto un esperimento con due ragazzine molto brave, facendole bendare. Sono state interrogate e hanno preso nove. Voleva essere un esempio”.

D’Alessandro preferisce non pronunciarsi “sulla bontà o meno” della cosa ma è certo che la professoressa “non ha alcuna intenzione di replicare l’esperimento. Parliamo di una docente molto amata e apprezzata dai ragazzi”. Il preside, in ogni caso, nei prossimi giorni ascolterà anche gli studenti che, intanto “ne hanno riparlato anche con la docente e tutto è stato visto in forma ludica. Io non ero in classe, ma conoscendo la professoressa e il suo valore mi rifiuto di pensare che possa aver operato per violare la libertà dei suoi studenti”.

Il caso diventa politico

Il caso, intanto, arriverà anche in Consiglio regionale, sollevato dal consigliere Francesco Emilio Borrelli che ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini. (Fonti: Ansa e Cronache della Campania)

Gestione cookie