Scambio di embrioni al Pertini: test genetico sui feti e sulle coppie coinvolte

fecondazione assistitaROMA – Sui due feti al centro di un probabile scambio di embrioni si farà la villocentesi e il risultato sarà confrontato con il Dna delle quattro coppie coinvolte. La villocentesi è un esame che permetterà di avere l’intero patrimonio genetico dei bambini per rispondere con certezza alla domanda: sono figli della coppia che li aspetta dopo essersi sottoposta a fecondazione assistita il 4 dicembre scorso all’ospedale Pertini di Roma? La decisione è stata comunicata in una nota il direttore generale dell’Asl Roma B Vitaliano De Salazar. 

In accordo col legale della coppia, si legge nella nota,

“si è concordato di procedere all’analisi genetica comparativa dei campioni di villi coriali dei due feti conservati presso il Centro che ha effettuato gli esami, con il DNA di tutte le coppie coinvolte, al fine di verificare la compatibilità biologica tra i soggetti esaminati”.

Gli esami saranno effettuati con procedure non invasive e ripetibili. Su svolgeranno in tempi brevi e “daranno un risultato scientificamente attendibile”.

Il presunto scambio potrebbe essersi verificato il 4 dicembre scorso, giorno in cui quattro coppie si sono sottoposte alla stessa procedura di fecondazione. A quanto si è appreso delle 4 coppie una è quella che ha denunciato il presunto scambio, la seconda ha perso il bambino, una terza ha effettuato l’esame genetico risultato positivo e la quarta si sta rintracciando.

I villi coriali, spiega Vito Trojano, presidente dell’Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani, sono una parte della placenta che ‘appartiene’ al feto, e ne contiene il Dna, e una piccola quantità viene aspirata con un ago come si fa con l’amniocentesi. L’esame fa parte di quelli usati per determinare eventuali problemi genetici già nelle prime settimane di gravidanza.

”Dalla loro analisi – afferma Trojano – si ricava l’intera mappa cromosomica del nascituro, e quindi è possibile sapere senza ombra di dubbio se i genitori sono compatibili, o se invece bisogna cercare dei ‘donatori’ esterni. L’esame è invasivo, e quindi comporta dei rischi, ma le percentuali di aborto provocato da questo intervento sono estremamente basse, circa una su mille, e non devono preoccupare”. Secondo Trojano l’esame è necessario per fugare ogni dubbio sulla vicenda. ”La procedura è così automatizzata che è molto difficile dire cosa possa essere successo – afferma – il 99% delle operazioni è opera di una macchina, compresa l’etichettatura delle provette. E’ possibile che dalla villocentesi venga fuori che invece i genitori sono compatibili”.

L’errore, ammesso che i test dovessero accertarlo definitivamente, potrebbe essersi verificato al Pertini per “colpa” di due cognomi troppo simili. Potrebbe essere stato questo mix di casualità e contemporaneità alla base dello scambio di embrioni. Da accertare ora se lo sbaglio poi si sia verificato effettivamente al Pertini, dove è stato fatto l’impianto il 4 dicembre, o al Sant’Anna, dove sono stati fatti gli esami che hanno accertato l’incompatibilità Dna genitori-feto. In quest’ultimo caso l’errore riguarderebbe uno scambio di referti o uno sbaglio nell’esame.

 

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