Scambio foto e video su Telegram, anche neonati. 15 euro per entrare, 9 denunciati Scambio foto e video su Telegram, anche neonati. 15 euro per entrare, 9 denunciati

Scambio foto e video su Telegram, anche neonati. 15 euro per accedere, 9 denunciati

Scambio di immagini in chat, anche di neonati. Nove persone denunciate, decine di pc e smarphone sequestrati.

Gli indagati erano soliti scambiarsi online foto e video online, con bambini anche di tenerissima età. L’indagine, denominata Summer No Like, è stata condotta dalla polizia postale, coordinata dal procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli.

Le accuse sono di divulgazione, cessione, detenzione di materiale ped0pornografico e istigazione a delinquere aggravata.

Gli investigatori sono partiti dall’analisi del telefono cellulare di un soggetto perquisito per fatti analoghi: nella memoria sono stati rinvenute chat, immagini e video di bambini, anche neonati.

Sono stati così identificati sui principali social network i soggetti che detenevano o scambiavano il materiale ped0pornografico.

Gli indagati si scambiavano anche consigli su come eludere le indagini e cancellare le proprie tracce online. Le immagini riguardavano neonati, bambini e adolescenti.

Questi alcuni dei commenti captati dagli inquirenti: “Ho preso il tuo nr dal gruppo Telegram“, “c’è un sacco di gente nuova e non, nel gruppo”, “che video hai?”, “…avranno 12 anni, la più piccola ne ha 5 tipo…”, “Manda tutti i video pedo che hai”.

Le perquisizioni, partite da Firenze lo scorso 28 luglio, sono state eseguite in Toscana, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Sicilia.

Il più anziano del gruppo ha 55 anni

Il più “anziano” del gruppo ha compiuto da poco 55 anni, il più giovane ne ha 19. Sequestrati decine di telefonini e computer, dalla cui perquisizione informatica sono emersi importanti riscontri, sia in ordine al possesso ed allo scambio di materiale ped0pornografico, sia in ordine all’appartenenza ai vari gruppi sui social utilizzati per la cessione del materiale.

Sono in corso, da parte degli esperti della Polizia Postale, approfondite analisi di tutti i supporti sequestrati al fine di acquisire le prove informatiche e verificare il coinvolgimento di altri soggetti, nonché l’ambito di diffusione del fenomeno.

Proprio analizzando il telefono di uno dei perquisiti è emersa inoltre la presenza di canali Telegram dove, per accedere ai contenuti ped0pornografici, è necessario preliminarmente pagare 15 euro per essere ammessi. (Fonti: Ansa, Agi).

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