Roma, Salvatore Buzzi e Pd: sms di Campana, soldi per Gasbarra

Scandalo Roma, Salvatore Buzzi e i contatti con Campana e Gasbarra del Pd
Salvatore Buzzi a colloquio con Massimo Carminati (foto Ansa)

ROMA – Micaela Campana (responsabile welfare del Pd) avrebbe scritto “Grande capo” a Salvatore Buzzi in un sms. E lo stesso Buzzi cercava di far votare Enrico Gasbarra (sempre del Pd) alle elezioni europee e diceva di volersi “comprare” la Campana (che è anche ex moglie dell’ex assessore Daniele Ozzimo). Valentina Errante sul Messaggero racconta altri dettagli dell’inchiesta Mondo di mezzo, quella che sta scuotendo Roma in questi giorni. E da questi ultimi dettagli emerge la vicinanza di Buzzi (figura centrale dell’inchiesta) con alcuni esponenti del Pd romano.

La Errante racconta i rapporti con il Pd:

Il 5 maggio 2013, i carabinieri registrano una conversazione nell’ufficio di Buzzi, viene registrata una conversazione alla quale partecipa anche Carminati. Buzzi dice: «Allora te sto a di no, riguardo a Michela, Michela e Bubbico stanno allo stesso partito no? Se gli dicessi…io domani siccome la devo vede’ prima de Gasbarra…e siccome dovemo dagli pure 20mila euro per sta cazzo de campagna elettorale..ce fai aprì sta cosa te damo un euro a persona.. per la campagna elettorale». Poco dopo è sempre Buzzi a dire: «mo se me compro la Campana..se me compro la Campana».

Ma Buzzi e i suoi parlano anche dell’europarlamentare del Pd Enrico Gasbarra: «Noi devi capì, noi il nostro mondo è Gasbarra» diceva Buzzi a maggio scorso e ricordava l’importanza di far votare Gasbarra, candidato alle europee. Continuava Claudio Caldarelli: «Noi nell’ambito de ste cose…nell’ambito di questa monnezza, i voti già semo arrivati a 43 mila euro, eh, Tassone 30, 10 Alemanno 40..Europee adesso?» E Buzzi replica: «e questi i 3 e 5 (3500 euro, ndr)..questo se chiama D’Ausilio.. perché noi pagamo tutti come vedi». Finita la conversazione, Buzzi ribadiva che “se io dicessi…siccome la Campana….. io domani la vedo».

Rapporti smentiti da Gasbarra:

Dalla segreteria di Gasbarra arriva una secca smentita: «Gasbarra non conosce né Buzzi né Carminati e non ha mai preso un euro». Soprattutto viene smentito un incontro tra Buzzi e Gasbarra che, sempre secondo le intercettazioni, sarebbe avvenuto il 5 maggio scorso. «Abbiamo ricostruito l’intera giornata – replicano dalla segreteria dell’eurodeputato e alle 13.30, orario del presunto appuntamento, Gasbarra partecipava a un incontro pubblico».

Altro elemento che viene fuori dalle carte dell’inchiesta, la volontà di gestire in modo sempre maggiore il “business” degli immigrati.

Scrive la Errante:

Carminati & co vogliono arrivare al ministero dell’Interno, sperano di ottenere appalti, vorrebbero gestire il Cara di Mineo. «Alfano sta solo coi siciliani – dice Carminati – non si fida più di nessuno». Cercano qualcuno che faccia da tramite con il ministro. Il 5 maggio 2013 i carabinieri intercettano una telefonata tra Carminati e Buzzi. Il re delle coop dice: «dopodomani vedo il capo segreteria de Bubbico» e Carminati replica «Bubbico con Alfano adesso non ce sta». L’incontro, però, non è stato riscontrato.

E poi ancora la facilità con cui Buzzi incontrava i politici locali e la certezza che, chiunque fosse stato il nuovo sindaco di Roma, per loro non sarebbe stato un problema:

E’ alla vigilia delle elezioni comunali che Salvatore Buzzi, in un’intercettazione telefonica dice: «Per le elezioni siamo messi bene, perché Marino siamo coperti, Alemanno siamo coperti e con Marchini c’ho…Luca che piglia i soldi per questo non rompesse il cazzo…cinquemila euro al mese, roba da non credere…però è un investimento pure quello». (Luca Gramazio, ndr). E’ in una conversazione tra Buzzi ed Emilio Gammuto che il re delle coop racconta di avere incontrato le prime volte Alemanno grazie alla mediazione di Franco Panzironi: «Se era Veltroni col cazzo ti riceveva così. Veltroni ti mandava qualche scagnozzo della segreteria e stai bene così»

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