ROMA – Scandalo Roma. Segretaria di Buzzi: “Così preparavo le buste per i politici”. Ragioniera presso la Cooperativa 29 giugno e segretaria di Salvatore Buzzi, Nadia Cerrito ha iniziato a collaborare con gli inquirenti. Ha confermato le dazioni di denaro da parte della holding criminale ai politici registrati nel libro nero da cui non si separava mai: sui nomi è descritta ancora come esitante ma ha ammesso che era lei stessa a preparare le buste.
Le cifre di solito non superavano i quindicimila euro. Era tutta contabilità nera che mi dicevano di non registrare. L’agenda la tenevo sempre nella borsa, perché Buzzi mi diceva che riguardava pagamenti riservati e non volevo che altri lo vedessero. Non conoscevo la destinazione, scrivevo sulla busta con i soldi soltanto la ”B” di Buzzi e lui le ritirava. (Valentina Errante, Il Messaggero)
I pagamenti di cui è a conoscenza sarebbero iniziati due o tre anni fa. Insieme all’avvocato ha dichiarato di essere disposta a collaborare chiedendo un po’ di tempo per esaminare il contenuto delle 60mila pagine dell’inchiesta. Ammette che era a conoscenza di commettere un reato ma giustifica il suo comportamento con l’impossibilità di perdere il lavoro. Ma sui nomi i due gip che l’hanno interrogata le contestano alcune registrazioni compromettenti (per esempio dice di sapere il nome di Carminati senza che, però, l’abbia mai conosciuto di persona).
Quando il gip le chiede se abbia visto i politici nella sede della cooperativa di Buzi, Nadia risponde: “Tenete conto che l’azienda per la quale lavoro comprende cinque cooperative e ha 15mila dipendenti, molte persone non le conoscevo. Ricordo Franco Panzironi, (ex ad di Ama finito in carcere ndr) lui lo vedevo spesso. Alemanno non l’ho mai visto, ma so chi è, mentre ho sentito i nomi di Riccardo Mancini (ex ad di Eur spa ndr) e Claudio Turella (ex responsabile servizi giardini del Campidoglio ndr), Luca Gramazio (capogruppo del Pdl al Comune ndr) non lo conosco”.
I pm le chiedono di Eugenio Patanè, consigliere regionale del Pd, Luca Odevaine, del Tavolo di coordinamento nazionale per l’accoglienza dei rifugiati, che secondo gli atti avrebbe incassato 5mila euro al mese, Mirko Coratti, presidente del Consiglio comunale di Roma ora dimissionario, di Daniele Ozzimo, ex assessore alle politiche abitative, della moglie, Micaela Campana, di Lionello Cosentino, senatore del Pd. Lei dice di non conoscerli. (Valentina Errante, Il Messaggero)
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