Scarperia (Firenze): bimbo di un anno ucciso dal papà con un coltello Scarperia (Firenze): bimbo di un anno ucciso dal papà con un coltello

Scarperia (Firenze): bimbo di un anno ucciso dal papà. Salva la sorella di 7 anni: la mamma le ha fatto scudo con il corpo

Niccolò Patriarchi
Niccolò Patriarchi (foto Facebook)

FIRENZE – Il papà gli ha inferto una coltellata mortale durante una lite in famiglia. E’ morto così il piccolo Michele, di appena un anno, a Scarperia, un comune del Mugello, in provincia di Firenze.

La tragedia si è consumata nella serata di venerdì 14 settembre. Secondo quanto appreso, Niccolò Patriarchi, 34 anni, al culmine di un litigio in casa con la compagna, di 30 anni, avrebbe trafitto il corpicino del piccolo con un’arma da taglio. Anche la donna è stata ferita alla testa e agli arti.

Illesa invece l’altra figlioletta, di 7 anni, contro la quale l’uomo ha provato a scagliarsi ormai in preda a un raptus incontenibile. La bimba sarebbe stata salvata dalla madre che si è messa nel mezzo ed è rimasta ferita proprio per proteggerla.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che si sono trovati davanti a una scena raccapricciante con il bimbo e la madre in un lago di sangue. Il padre, immobile, in evidente stato di shock, è stato subito fermato dai militari. L’allarme sarebbe stato dato dalla nonna del bimbo intorno alle 20.

Il piccolo Michele, aveva compiuto un anno il 3 settembre scorso. Sia l’uomo, di professione programmatore informatico, che la convivente sono già conosciuti alle forze dell’ordine. La madre è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Borgo San Lorenzo, ma non sarebbe in pericolo di morte.

Il coltello usato dall’uomo per colpire il figlio e la donna è stato poi ritrovato nel giardino. I motivi scatenanti del raptus e della lite che lo ha preceduto, li ricostruiranno i carabinieri della compagnia di Borgo, con l’aiuto del reparto della sezione scientifica, coordinati dal pm di turno Fabio Di Vizio arrivato poco dopo nell’abitazione.

Entrambi i genitori del bambino erano già conosciuti alle forze dell’ordine, anche se non sono ancora chiari i loro precedenti. Sgomento e incredulità, le prime reazioni nella piccola frazione di Sant’Agata dove la famiglia di Michele viveva in un terra tetto, con un piccolo giardino davanti, fuori dal centro del paese.

Gestione cookie