ROMA – Schiaffo al figlio non è reato? Se non fa male (a Vicenza), ma la Cassazione… Il tribunale di Vicenza ha assolto un padre che aveva schiaffeggiato il figlio, accogliendo fra l’altro la richiesta del pubblico ministero nonostante l’opposizione della compagna. La quale aveva portato al pronto soccorso il bambino di sei anni (sua madre è morta quando ne aveva due) dopo che il papà gli aveva mollato un ceffone sulla nuca per aver disobbedito nuovamente all’ordine di tenere la porta di casa chiusa e non far entrare il cane solito sporcare dappertutto.
L’esito della visita all’ospedale era stato negativo e costituisce anche la motivazione del non luogo a procedere: senza lesioni, se lo schiaffo non fa male cioè, non è stato riscontrato il reato di abuso di mezzi di correzione. Da questo a dire che schiaffeggiare i figli non sia reato ce ne corre e in ogni caso è il magistrato a decidere caso per caso.
Il termine correzione, ricordano infatti i giudici del Palazzaccio rigettando il ricorso, va assunto come sinonimo di educazione e tale non può ritenersi “l’uso abituale della violenza a scopi educativi, sia per il primato che l’ordinamento attribuisce alla dignità delle persone, anche del minore, ormai soggetto titolare di specifici diritti e non più, come in passato, semplice oggetto di protezione, sia perché non può perseguirsi quale meta educativa lo sviluppo armonico della personalità usando un mezzo violento che tale fine contraddice” (fonte Studio Cataldi).