Schiave del pulito, migranti nigeriane costrette a lavorare 12 ore al giorno per 400 euro al mese: 5 arresti

Partite dalla Nigeria e arrivate in Italia nella speranza di trovare un futuro migliore. E invece qui sono diventate “schiave del pulito”. “Schiave del pulito” è una definizione della Cgil.

Il racconto

 “La paga era di 400 euro ai mese. Per quante ore non veniva mai specificato. Lavoravamo 10, 12 ore di fila. E se chiedevamo i nostri diritti e le tutele venivamo cacciate via ed espulse dalla chat di WhatsApp nella quale il datore di lavoro ci diceva ogni mattina dove andare a fare le pulizie”.

Questo è il racconto di una delle venti ragazze nigeriane, ospiti di Centri d’accoglienza in Sicilia, che hanno deciso di ribellarsi denunciando tutto prima alla commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Trapani e poi agli agenti della squadra mobile di Palermo diretta da Marco Basile.

L’indagine

L’indagine ha portato all’arresto di cinque persone. Chi protestava per i turni massacranti di 10-12 ore al giorno veniva minacciato di essere allontanato dai Centri di accoglienza e di essere espulso dall’Italia. E c’è perfino chi ha lavorato gratis.

“Per una settimana mi faceva dormire su una sedia in una veranda – racconta un uomo -. Non avevo la possibilità di fare una doccia. Mi lamentavo al telefono con mister Johnsy, che dopo cinque giorni veniva a Castelvetrano, ma la situazione non cambiava. Al termine di tre mesi mister Johnsy mi diceva che il lavoro per me era terminato, senza che mi pagasse. Mi avevano promesso 600 euro al mese…”.

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