ROMA – Niente accordo tra i gestori delle pompe di benzina e il ministero dello Sviluppo economico. Così i benzinai scioperano. L’agitazione inizierà alle 19 di martedì 11 dicembre e finirà alle 7 i venerdì 14 dicembre sulla rete stradale, sulle autostrade sarà invece dalle 22 dell’11 dicembre alle 22 del 13.
Intanto già 24 ore prima della serrata iniziano già le prime piccole code nei pressi di alcuni distributori di benzina. Situazione questa, che sembra destinata a peggiorare nella mattinata di martedì quando, presumibilmente, una volta che la notizia sarà arrivata a tutti gli automobilisti le code si allungheranno. Il rischio, denunciato dalle associazioni dei consumatori è sempre lo stesso: quello dei ritocchi del prezzo dell’ultimo minuto. Un modo per spremere chi, del pieno, non può assolutamente fare a meno per motivi di lavoro.
Lo dicono in modo chiaro in una nota Adusbef e Federconsumatori : “Forti disagi per i cittadini. Non solo: molti rischieranno di rimanere a secco ma, come di consueto, vi sara’ la corsa al rialzo da parte di alcuni distributori scorretti, sempre pronti a far pagare a peso d’oro il poco carburante disponibile”.
Lo sciopero era stato proclamato lo scorso 21 novembre dagli stati generali di Fegica-Cisl, Faib-Confesercenti e Figisc-Confcommercio, ma si sperava in un accordo all’incontro con il sottosegretario Claudio De Vincenti.
Per i sindacati dei benzinai che hanno partecipato al tavolo al ministero “i petrolieri hanno chiuso ogni spazio di trattativa e il governo non è riuscito a trovare una via d’uscita per scongiurare lo sciopero”.
I gestori protestano contro la ”drammatica crisi strutturale che attraversa la distribuzione carburanti e colpisce duramente le migliaia di piccole imprese di gestione”. Secondo i gestori la politica e le istituzioni non hanno risposto in modo adeguato alla crisi, ma la responsabilità, per loro, sarebbe soprattutto delle compagnie petrolifere.
Per i benzinai i petrolieri hanno disatteso gli impegni sottoscritti il 27 luglio, che avrebbero dovuto portare a trattative su diversi temi, dai rinnovi contrattuali all’utilizzo delle carte di credito, fino agli oneri a carico dei distributori.
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