Il pasticciaccio brutto del calcio. Domani non si gioca

ROMA – Era grottesco, è diventato un pasticciaccio brutto: domani non si gioca la prima giornata del campionato di Serie A. Nella mattinata c’era stato un estremo tentativo del sindacato calciatori, che la Federcalcio ha rispedto al mittente. Tommasi aveva proposto di firmare un contratto ponte, la vecchia intesa cioè di quando c’era ancora il suo predecessore Campana. Un passo indietro di entrambe le controparti avrebbe consentito di scongiurare il rinvio. Poi si sarebbe cercata una nuova intesa. Abete (Federcalcio) ha risposto picche. Alla fine la triste telenovela ha raggiunto il finale che merita: non si gioca. Gli unici penalizzati a questo punto sono soli i tifosi. Non solo per la crisi d’astinenza estiva, ma per lo schiaffo in faccia ricevuto da dirigenti e calciatori che forse non si rendono conto che la sola parte miglior del calcio sono solo loro. Che pagano biglietti carissimi per stadi antiquati, che si svenqno per arricchire le tv, che ancora si imbarcano in trasferte da pazzi per sostenere ragazzi viziati e ingrati. Non si gioca, fine delle trasmissioni.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie