Sciopero metro Roma: 3 licenziamenti per i treni bloccati sulla linea A

Sciopero metro Roma: 3 licenziamenti per i treni bloccati sulla linea A
Sciopero metro Roma: 3 licenziamenti per i treni bloccati sulla linea A

ROMA – Tre licenziamenti per il blocco dei treni nella metro A durante la fascia garantita dello sciopero dello scorso 17 aprile. Dopo il caos e le indagini, Atac ha identificato in Guglielmo Renzi, capo della metro A, il coordinatore dei macchinisti e l’assistente coordinatore le tre figure responsabili del disagio, scrive Lorenzo De Cicco sul Messaggero.

Ora a decidere sul licenziamento sarà la Commissione disciplinare, aggiunge De Cicco, che inizierà con l’invio delle lettere di contestazione:

“Poi i dipendenti messi sotto accusa avranno 7 giorni di tempo per fornire le proprie contro-deduzioni, assistiti dai loro legali. Dopodiché arriveranno le sanzioni, che il Campidoglio conta di mettere nero su bianco in pochi giorni, «entro metà maggio».

L’indagine interna che si è conclusa mercoledì ha identificato 9 responsabili per i disagi del «venerdì nero» della scorsa settimana. Un caos generato, secondo Atac, dagli errori nella programmazione dei turni ma anche dall’ordine di far evacuare, a metà percorso, i treni partiti regolarmente prima che scattasse la protesta, durante la cosiddetta «fascia di garanzia»”.

A dare l’ordine si evacuazione dei treni è stato qualcuno dalla Direzione Centrale Traffico, scrive il Messaggero, in cui stavano lavorando 4 impiegati e un operaio:

“Tutti e 5 sono stati messi sotto accusa. Le loro posizioni però, a leggere le carte della Commissione d’inchiesta, non vengono ritenute di una gravità tale da giustificare un licenziamento. Probabile che per loro si arrivi al trasferimento a un incarico minore. Un demansionamento. Il macchinista che ha abbandonato il treno a Cinecittà invece dovrebbe cavarsela con qualche giorno di sospensione”.

A rischiare grosso invece sono le tre figure apicali, spiega De Cicco:

“A partire dal responsabile di esercizio della metro A, Guglielmo Renzi, al timone della prima linea della metropolitana capitolina dal 20 gennaio di quest’anno. Ironia della sorte, la sua nomina era arrivata proprio dopo lo scandalo dei conducenti assenti in massa la notte di Capodanno, un episodio che aveva fatto saltare la poltrona del suo predecessore, Marina Adduce. La mossa però non ha dato i suoi frutti se, come si legge nella relazione finale dalla Commissione d’inchiesta, il nuovo responsabile della Metro A ora viene messo sotto accusa per la «mancata pianificazione delle attività fino all’inizio della fascia di garanzia».

In sostanza, Guglielmo Renzi non avrebbe «ripianificato il servizio sulla base delle risorse disponibili per garantire il servizio» agli utenti. Il coordinatore dei macchinisti invece viene accusato della «mancata riprogrammazione dei turni» e della «mancata segnalazione agli uffici competenti per eventuali precettazioni», mentre l’assistente coordinatore non avrebbe «riposizionato i treni disponibili» per far ripartire le corse e non avrebbe «utilizzato correttamente i macchinisti disponibili, rimasti inattivi nonostante le forti carenze di risorse»”.

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