Sciopero nazionale degli infermieri venerdì 28 gennaio: motivi e orario dell’astensione dal lavoro

Domani, venerdì 28 gennaio, ci sarà lo sciopero nazionale degli infermieri convocato dal sindacato Nursind. I motivi sono le condizioni di lavoro “inaccettabili”, mancato riconoscimento delle competenze e gravi carenze d’organico. L’astensione dal lavoro è prevista dalle ore 7 e per 24 ore.

A Roma la protesta è prevista a partire dalle 10 vicino Largo di Torre Argentina, in via di San Nicola De’ Cesarini, l’area pedonale che si trova a pochi passi da Palazzo Vidoni, sede del Dipartimento della Funzione Pubblica. Per la Lombardia la mobilitazione è prevista a Milano, con un flash mob sotto il palazzo del consiglio regionale. Altre manifestazioni e sit in si terranno in tutti i capoluoghi di Regione. 

Sciopero nazionale infermieri per il 28 gennaio

Usb ha ribadito le motivazioni dell’agitazione in favore degli operatori del settore: “Condizioni di lavoro massacranti e insostenibili, che mettono a rischio la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, il perdurare di carenze di organico e di carenze organizzative da emergenza continua che costringono a lavorare sotto stress e le promesse tradite e non mantenute che, come testimoniato dai numerosi e recenti episodi, hanno trasformato gli ‘eroi’ di una volta nel nemico da aggredire e insultare. Tutto tace da parte del governo, mentre le Regioni, da parte loro, mettono in piedi improbabili tentativi di reclutamento di personale all’estero e continuano ad alimentare il precariato”. Ciò che viene richiesto sono “assunzioni stabili, condizioni di lavoro che garantiscano la sicurezza, l’incremento del finanziamento del servizio sanitario pubblico e un rinnovo contrattuale adeguato sia dal punto di vista economico sia da quello professionale”. Simili le rivendicazioni promosse dal Nursind, che parla di “stipendi bassi e uno dei rapporti più alti in Europa tra il numero di pazienti e quello degli infermieri”.

I motivi dello sciopero

Ci sono poi la mancata erogazione dell’indennità di specificità in manovra, la professione non riconosciuta come usurante, la cronica carenza di organico. Sono otto le proposte da sottoporre alle amministrazioni regionali e al Governo: adeguare lo stipendio degli infermieri e delle ostetriche alla media degli altri paesi europei, incrementando le risorse previste dal comma 409 dell’art. 1 della legge 178/2020; aumento dei posti di infermieri e ostetriche docenti nelle università al fine di formare più infermieri; superare il vincolo di esclusività per poter garantire standard assistenziali in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private; normare le prestazioni aggiuntive per la carenza di personale infermieristico come avvenuto con la legge 1/2001; riconoscere un’area di contrattazione autonoma in corrispondenza dell’Area sanitaria della dirigenza; riconoscere il carattere usurante della professione infermieristica; rivedere le competenze aumentandole modificando la legge 42/99; prevedere standard assistenziali basati su studi scientifici e non su esigenze di contenimento della spesa.

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