ROMA – Emergenza spazzatura e immondizia per lo sciopero nazionale degli spazzini, oggi lunedì 30 maggio, dalle 6 per 24 ore: “Tenete i rifiuti a casa” è l’invito e il grido di allarme. Si profila una situazione di emergenza destinata a durare per l’intera settimana appena iniziata e a scavallare nella prossima, nelle città in cui si tengono le elezioni amministrative. Pare che fra gli spazzini il senso civico e democratico siamolto sviluppato. Nella sola Roma, sono oltre mille gli spazzini per non lavoreranno nei giorni attorno al 5 giugno, giorno della elezione del sindaco, perché si sono fatti ingaggiare come scrutatori.
Lo sciopero è stato preceduto da una serie di assemblee, tipica tecnica sindacale per creare disagio senza pagare dazio, grazie al diritto di assemblea in orario di lavoro per un certo nmero di ore.
Gli effetti a Roma si vedono, perché il servizio di pulizia e raccolta della domenica ne ha sofferto e cumuli di immondizia hanno cominciato a formarsi sui marciapiedi.
Ora è in arrivo a Roma e a Milano e nelle altre città dove si vota quella che il Messaggero di Roma ha definito “la tempesta perfetta”:
1. giovedì 2 giugno è festa nazionale e molti impianti dove si riversano i rifiuti di Roma è previsto chesi fermeranno. 2. il 5 giugno ci sarà, almeno a Roma, un taglio drammatico dei dipendenti a disposizione. Oltre mille saranno impegnati ai seggi per le elezioni come scrutatori o rappresentanti di lista.
Inoltre, se le trattative per il rinnovo del contratto del settore dell’igiene ambientale non riprenderanno, è stato già fissato un altro sciopero di 24 ore per mercoledì 15 giugno, proprio quattro giorni prima della domenica dell’eventuale (ma molto probabile) ballottaggio.
Tutta Italia rischia di essere sommersa dalla spazzatura.La data dello sciopero nazionale dei 100 mila lavoratori del settore dell’igiene ambientale, come oggi sono chiamati spazzini e netturbini di un tempo, aderenti aFp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel, se non è stata scelta ad arte per fare più male, certo comunque centra l’obiettivo, perché si inserisce in una serie di giorni festivi in cui oggettivamente la raccolta è ridotta.
1. Lo sciopero di lunedì è una variante importante. Di solito gli scioperi sono indetti di venerdì, a ridosso del week end, per addolcire il fastidio di una giornata di paga persa con la consolazione di un lungo ponte. Nel caso degli spazzini è stato scelto il lunedì. Sarà un caso, ma …
2. il lunedì segue la domenica, giorno in cui la raccolta dei rifiuti è ridotta. Certo i negozi sono chiusi, ma sono stati aperti il sabato e nelle famiglie si è continuato a consumare, mangiare e produrre scorie, con l’aggiunta dei ristoranti che fra sabato e domenica lavorano a pieno regime. Lunedì saranno garantiti solo i servizi essenziali, come la raccolta dei rifiuti negli ospedali e nelle scuole ma tutto il resto si blocccherà;
3. ma dopo solo 2 giorni (martedì 31, mercoledì 1 giugno), ecco la Festa della Repubblica, il 2 giugno, giorno in cui forse gli spazzini lavoreranno ma saranno fermi gli impianti di smaltimento;
4. nel frattempo si sarà accumulato un certo arretrato di immondizia: secondo il Messaggero di Roma servono 3 giorni per recuperare gli effetti dello sciopero;
5. siamo a ridosso del nuovo week end: il 3 è già venerdì, sabato, domenica.
In molte città d’Italia è stato diffuso l’invito di tenere i rifiuti in casa. A Roma, il presidente dell’Ama, Daniele Fortini, ha lanciato un appello:
“Ai romani chiediamo un sacrificio: lunedì non portate nei contenitori stradali la spazzatura, perché la raccolta sarà ferma, a causa dello sciopero”.
Inoltre, lunedì sarà sospesa anche la raccolta porta a porta e a Roma si bloccherà anche lo spazzamento delle strade e lo svuotamento dei cestini, cosa che, in città come Roma, Venezia e un po’ tutta Italia in questo periodo, a intensa frequentazione di turisti, promette molti disagi.
“Roma, che non eccelle in pulizia, sarà più sporca del solito” è la lapidaria previsione di Mauro Evangelisti sul Messaggero. Tutto questo, prosegue il quotidiano romano,
“avviene proprio nel periodo in cui aumenta la produzione dei rifiuti e in cui, con le temperature molto alte, sarà ancora più sgradevole avere i rifiuti per strada”.
Se poi pioverà anche, come le previsioni meteo fanno temere, sarà un bel caos.
Lo sciopero si inserisce nella vertenza aperta dalle Organizzazioni sindacali per chiedere il rinnovo del contratto nazionale «atteso da più di due anni e mezzo».