Scontri a Roma: i 23 in cella tra botte e freddo, salvati da YouTube

“Abbiamo passato la notte in via Patini, dove fanno il fotosegnalamento. Ci hanno messo in uno stanzone senza una sedia o una panca in cui hanno tenuto sempre aperte le finestre. Niente da mangiare, niente da bere”. Questo è il racconto di Alice Niffoi, studentessa poco più che ventenne, arrestata per i disordini a Roma del 14 dicembre scorso. Ha un livido in volto, anche se le hanno detto che in breve sparirà. Lei, come altri 21 arrestati, sono stati liberati, come ha deciso il giudice durante il processo per direttissima. Solo uno ha avuto gli arresti domiciliari.

Riccardo Li Calzi, studente fuori sede a Bologna, è accusato di aver “selvaggiamente resistito all’arresto”. Ora ha dei punti in testa e un mignolo fratturato. “Ricordo questo poliziotto corpulento con la maschera antigas e un braccio grande come la mia gamba che continuava a darmele. Ricordo anche che mi hanno sputato. In piazza non ho fatto niente. Non ho tirato neanche una carta per terra. E so che in piazza ci tornerò. Questa volta in mutande e a mani alzate, così vediamo”. Il video di questa sequenza, per sua fortuna, è finito su YouTube, facendo il giro del web. Questo come altri video sono stati acquisiti dagli avvocati della difesa.

I manifestanti arrestati sono tutti sui vent’anni, incensurati. A parte un precario di 36 che è stato messo ai domiciliari. Al giudice non sono bastate le accuse e ha preferito farli rilasciare.  “Sotto il profilo della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza – scandisce il presidente Costantini – appare necessario approfondire le posizioni individuali degli imputati alla luce degli elementi acquisiti durante l’odierna udienza”. Il processo è aggiornato a metà febbraio del 2011.

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