Scontri a Roma: studenti, due ragazze, un falegname. I 23 della guerriglia davanti al giudice

Oggi 16 dicembre si troveranno tutti e 23 davanti al giudice: processo per direttissima, vuol dire che la sentenza arriva in un lampo, rito previsto dal codice per chi è colto in flagranza di reato. I 23 in questione sono gli arrestati durante gli scontri a Roma del14 dicembre, quando in piazza si è scatenata la guerriglia durante il voto di fiducia in parlamento.

Resistenza pluriaggravata e, in qualche caso, lesioni: di questo dovranno rispondere i ragazzi. Sì perchè sono tutti giovani, alcuni giovanissimi, e insospettabili: senza precedenti penali, nel gruppo ci sono anche due ragazze, studenti fuorisede, lavoratori, molti precari. Un falegname di 36 anni della provincia di Firenze il più anziano del gruppo, un universitario romano di 19 il più giovane. In media sono sono ragazzi tra i 20 e i 23 anni.

Processo a parte per il presunto infiltrato: il ragazzo di 16 anni, figlio di un ex brigatista, che è stato fotografato con manette, pala e manganello. Essendo minorenne il suo caso verrà esaminato dal tribunale dei minori.

Ieri, il procuratore aggiunto Pietro Saviotti ha precisato che il processo verrà celebrato dopo 24 ore di studio dei verbali d’arresto: “Per non procedere in modo sommario, per valutare attentamente l’incensuratezza e l’età degli imputati e per circoscrivere con precisione le condotte di cui ciascuno deve rispondere”.

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