Scontro Metro Roma. Saranno processati il macchinista e i tre dirigenti

Quattro rinvii a giudizio sono stati chiesti dalla procura di Roma per l’incidente che il 17 ottobre 2006 si verificò tra due convogli della metropolitana causando la morte di Alessandra Lisi, giovane ricercatrice universitaria residente nel frusinate, e il ferimento di centinaia di persone.

Omicidio colposo, disastro colposo e lesioni gravissime i reati contestati dal pm Elisabetta Ceniccola ad Angelo Tomei, macchinista del convoglio che andò a tamponare il treno fermo alla stazione Vittorio Emanuele, e di tre dirigenti, all’epoca dei fatti, della Metropolitana: Gennaro Antonio Maranzano, responsabile dell’area esercizio e produzione, Roberto Gasbarra, responsabile del coordinamento del movimento metropolitane, e Ernesto De Santis, capo servizio Metro A. L’inchiesta ha accertato che al momento dell’incidente il treno condotto da Tomei viaggiava alla velocità di 42 km/h invece di 15 km/h.

Nel capo di imputazione si fa riferimento a ”colpa consistita in imprudenza, negligenza ed imperizia nonché di violazione delle norme che regolano la circolazione ferroviaria” dietro l’incidente di quattro anni fa. In particolare, ai tre dirigenti viene contestato di non aver adottato misure di sicurezza idonee a prevenire l’incidente.

Tomei, macchinista del convoglio 4 che viaggiava sulla tratta Anagnina-Battistini, è invece accusato di aver disattivato il ”sistema di sicurezza Atp (Automatic Train Protection) in maniera tale da poter superare il limite di velocità di 15 km/h – si legge nel capo di accusa -, consentito dal segnale posto all’uscita della fermata Manzoni, che indicava rosso permissivo”. Senza far entrare in funzione il freno di emergenza e blocco automatico e portando il convoglio alla velocità di 52 Km/h, il macchinista  “accorgendosi con ritardo dell’ostacolo, pur frenando, andava a collidere con il treno fermo alla stazione Vittorio Emanuele alla velocità di 42 km/h”. Lo scontro gli provocò lesioni guaribili tra 1 e 60 giorni a 452 passeggeri.

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