Scuola 14 settembre: la febbre si misura a casa (non in Campania). Contrario Galli: “Tanti termometri, tante temperature”

La misurazione della febbre dei ragazzi “possono e devono farla le famiglie”, sostengono i pediatri e di fatto il Governo: si fa a casa, non a scuola.

Scuola 14 settembre. Si misura la febbre prima di uscire per andare a scuola, così i genitori si responsabilizzano sullo stato di salute dei propri figli. Con 37° e mezzo di febbre il ragazzo resta a casa.

Non mancano però distinguo (la Regione Campania) e controindicazioni, quelle per esempio suggerite dall’infettivologo Massimo Galli contrario al fai da te familiare.

Scuola 14 settembre: la febbre si misura a casa

Il Comitato Tecnico Scientifico non ha reputato opportuna la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso né per gli alunni, né per il personale.

“Una misura di buon senso” secondo il presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), Alberto Villani.

“Perché è giusto responsabilizzare le famiglie sullo stato di salute dei figli, non si può delegare tutto. A un bimbo che sta bene, fa colazione ed è di buon umore, non c’è bisogno di misurare la febbre ogni giorno. Se invece si vede che non è in forma, si misura”.

Campania, acquistati termoscanner: si misura negli istituti

Come per ogni misura, qualche Regione si fa un protocollo autonomo. E’ il caso della Campania. Che ha deciso di acquistare termoscanner da assegnare agli istituti scolastici per fare in modo che la temperatura venga misurata agli alunni all’ingresso degli stessi istituti.

Si comincerà dalle secondarie superiori.

A Roma misurazione febbre in nidi e materne

A Roma la misurazione della temperatura corporea sarà effettuata nei nidi e nelle scuole dell’infanzia ai bambini, ai genitori, al personale educativo e a tutti gli altri operatori che accedono alla struttura.

Galli (Ospedale Sacco di Milano): “Non funziona, non può funzionare”

Decisamente contrario alla misurazione della temperatura a casa Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano.

“Il fatto che la temperatura si misuri a casa è del tutto insufficiente e non funziona, non può funzionare.

Se vogliamo fare sì che questo dato abbiamo un minimo di significato e sia standardizzato, ovvero dia una informazione affidabile, è evidente che la misurazione va fatta a scuola”.

“I termometri – ha precisato – quante tarature diverse hanno? Quante diverse interpretazioni e quanta attenzione giorno per giorno ci possiamo aspettare da, per quanto attenti e disponibili, cittadini?

E’ un tipo di intervento che va fatto al momento dell’entrata a scuola a mio avviso”.

Ad esempio, “chi ha tre figli da portare a scuola tutti alla stessa ora, come fa?”. (fonte Ansa)

 

 

Gestione cookie