Scuola: 85mila cattedre vacanti, una su tre in Lombardia. Fuga dal Nord (e dalla pandemia)

Il fronte scuola, già alle prese con i protocolli di sicurezza e le linee guida per prevenire il contagio, a settembre sarà alle prese anche col problema atavico delle cattedre scoperte e dei supplenti.

L’allarme lo lanciano i sindacati, in particolare la Cisl che parla “di 85.150 cattedre vacanti liberate negli anni dai pensionamenti”.

Un numero che “potrebbe creare problemi all’avvio dell’anno scolastico a settembre”.

E al quale, “al Nord, ovvero nelle aree più colpite dal covid”, si aggiunge la ricerca di supplenti.

I docenti fanno richiesta di trasferimento per tornare a casa.

Ma c’è anche la paura di dover raggiungere territori dove la sofferenza per la pandemia si è fatta sentire più che altrove.

In Lombardia mancheranno all’appello nella scuola elementare oltre 3200 maestre e quasi 2300 insegnanti di sostegno.

E stiamo parlando della Regione dove si concentra un terzo delle cattedre vacanti.

Insomma, “la cura della ‘supplentite‘ tanto osannata da diversi anni continua a non trovare soluzioni.

E si parla di una base, anche per il prossimo anno, di 200mila incarichi annuali“, spiega la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi.

I dati parlano di un vero record negativo (lo scorso anno erano 64.149) che, mette da subito in chiaro la Cisl, non è imputabile all’attuale ministra all’Istruzione Lucia Azzolina.

Ma frutto “di un’impostazione politica che non ha individuato un processo di reclutamento adeguato”.

La soluzione? “Assunzioni immediate”, spiega il sindacato.

“Non si può procedere solo per concorsi – spiega ancora Maddalena Gissi – come è stato fatto negli ultimi 4 anni.

Ma è necessaria una procedura di reclutamento e stabilizzazione come avviene nella Pa e in tutti i contesti lavorativi come chiede la Corte di Giustizia europea”. (fonte Ansa)

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