ROMA – Non c’è solo un problema di sicurezza per le classi in soprannumero della scuola italiana, ma anche un a questione di didattica, necessariamente penalizzata, e di dispersione scolastica per i ragazzi meno coinvolti e seguiti.
Ora, il nuovo governo sta pensando di abolire per legge le classi “pollaio”, inserendo una norma che limita a 20/22 il numero massimo di alunni per classe.
C’è già una proposta di legge a firma M5S depositata in Commissione Cultura che ha meritato l’apprezzamento del Pd. La cosa si farà, l’potesi è di partire con le prime classi di scuola superiore per poi raggiungere tutte le altre, segnala il Messaggero.
Resta il problema docenti precari, l’appello Anief
I docenti e gli studenti che torneranno in classe troveranno qualche novità, in particolare sull’Alternanza Scuola Lavoro, sul patto di corresponsabilità, passando per l’educazione civica.
“Ma i mutamenti da fare erano altri. A iniziare dalle regole per gestire concorsi e carriere del personale”. Lo afferma in una nota Anief che rende pubblici tre casi esemplari – riguardanti docenti precari che chiedono l’assunzione in ruolo, il personale Ata interessato a passare di livello e insegnanti che aspirano a diventare presidi – nei quali “l’amministrazione scolastica ha emanato delle regole che danneggiano in modo inesorabile il loro futuro professionale”, sottolinea l’associazione di categoria. (fonti Il Messaggero, Ansa)