ROMA – “Bandiremo due concorsi per la scuola secondaria, fra straordinario e ordinario, per quasi 50mila posti. Altri 17.000 sono quelli del concorso ordinario per infanzia e primaria. Nei prossimi mesi, dunque, bandiremo quasi 70.000 posti nella scuola”. Lo annuncia il ministro dell’istruzione Marco Bussetti al termine dell’incontro con i sindacati della scuola. Come previsto sono state adottate misure straordinarie per il reclutamento dei precari storici, con la conseguenza di lasciare al palo i giovani laureati, con buona pace dell’esigenza di svecchiare il parco insegnanti che oggi si attesta su un’età media di 51 anni.
“Tra questi due concorsi “sdoppiati” e un nuovo concorso ordinario – sottolinea infatti Claudio Tucci sul Sole 24 Ore – per infanzia e primaria da altri 17mila posti, si bandiranno, in autunno, complessivamente concorsi per quasi 70mila posti nella scuola. Il punto è che per i giovani ci saranno, come al solito, le briciole”.
Accordo al Ministero. Ieri sera al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca è stato raggiunto l’accordo con le organizzazioni sindacali sul tema del reclutamento e del precariato nella scuola. L’accordo è stato chiuso nell’ambito di uno dei tavoli tematici attivati a seguito dell’Intesa siglata lo scorso 24 aprile a Palazzo Chigi alla presenza del presidente del consiglio Giuseppe Conte e del ministro Marco Bussetti.
Per chi ha lavorato tre anni abilitazione facilitata. In particolare, saranno previsti, per i docenti che hanno già lavorato per almeno tre anni nella scuola, sia statale che paritaria, percorsi (Pas), che saranno attivati a stretto giro e che consentiranno di conseguire l’abilitazione all’insegnamento, utile, fra l’altro, per accedere alle supplenze annuali dalle graduatorie di seconda fascia e per insegnare nelle paritarie. Al Pas potranno accedere, tra gli altri, anche i docenti di ruolo e i dottori di ricerca.
Concorso straordinario per 24mila posti. Al contempo, sarà bandito un concorso straordinario e abilitante, da oltre 24.000 posti, per chi ha già maturato tre anni di insegnamento nella scuola statale, di cui uno specifico nella classe di concorso per cui si intende concorrere. La graduatoria finale sarà determinata assicurando un preminente rilievo ai titoli di servizio, oltre che in base al punteggio attribuito ad una prova scritta, da svolgere al computer, per la quale sarà prevista una soglia di punteggio minimo, nonché a una prova orale non selettiva, si legge nell’intesa siglata.
Ulteriori 24.000 posti saranno poi destinati ad un concorso ordinario per laureati in possesso dei requisiti previsti dalla disciplina vigente, fra cui 24 crediti formativi in ambito antropo-psico-pedagogico e metodologie e tecnologie didattiche. I tavoli proseguiranno ora per affrontare, fra l’altro, anche le tematiche connesse al personale Ata. (fonti Ansa, Sole 24 Ore)