Scuola di Santa Croce, in classe c’è un positivo: tutti in quarantena, ma sms arriva 13 giorni dopo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Marzo 2021 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA
Scuola di Santa Croce, in classe c'è un positivo: tutti in quarantena, ma sms arriva 13 giorni dopo

Scuola di Santa Croce, in classe c’è un positivo: tutti in quarantena, ma sms arriva 13 giorni dopo FOTO ANSA

Nella scuola di Santa Croce, in provincia di Ragusa, in classe c’è un positivo al Covid: tutti in quarantena allora, il problema è che il messaggio arriva 13 giorni dopo. Risultato? In quei 13 giorni nessuno sapeva niente, alunni, professori, genitori. Così chiunque ha potuto girare e andare a trovare parenti anche anziani, non sapendo di dover fare il tampone o comunque restare a casa in quarantena. 

La storia della scuola di Santa Croce e la quarantena fantasma

La storia viene riportata dall’Agi che riprende quanto raccontato da Caterina Gambino, consigliera comunale di Santa Croce. Il 23 marzo Caterina ha ricevuto un messaggio dall’Asp che le comunicava che la figlia era in quarantena dal 10 marzo poiché sarebbe venuta a contatto con un compagno di classe positivo.

Il messaggio recita: “ASP RAGUSA (il nome della figlia) dal 10/03/2021 inizio quarantena, per 10 gg. + tampone al decimo giorno, del contatto stretto con caso confermato Covid 19 art.4 ORD:42 15/10/20”. Lo stesso messaggio è stato inviato a tutti i genitori, e anche agli insegnanti.

La scuola di Santa Croce e gli alunni in giro

“Siamo rimasti sconcertati tutti – spiega all’AGI Caterina Gambino – i nostri figli non vanno a scuola dall’11 marzo perché le scuole, proprio per limitare la diffusione dei contagi, sono rimaste chiuse. Abbiamo saputo che un compagno di classe era risultato positivo, ma nessuno ha pensato che il contagio fosse avvenuto a scuola. Pensavamo che avesse avuto qualche contatto successivo e nessuno si è allarmato”.

Ora questo messaggio spaventa. “Ora sì che ci siamo preoccupati, – prosegue – e il fatto che stia raccontando questa storia è per la volontà di impedire che casi analoghi accadano di nuovo. Teniamo presente che dalla chiusura delle scuole – continua Gambino – i nostri bambini sono in didattica a distanza, che hanno visto i nonni, perché magari i genitori dovevano lavorare e proprio con la vigilanza dei nonni i bambini hanno studiato. Sono state 25 mine vaganti, magari asintomatici. A quanto pare nessun altro bambino ha manifestato sintomi. Ma non si può comunicare una quarantena con 13 giorni di ritardo. Non so cosa possa essere successo ma ritengo sia un fatto grave per le conseguenze che avrebbe potuto avere”.