Scuola due giorni in meno: regalo dei prof in permesso parenti Scuola due giorni in meno: regalo dei prof in permesso parenti

Scuola due giorni in meno regalo dei prof in permesso parenti: scuola vacanze anticipate

Scuola in alcune scuole due giorni di lezione in meno. Se ne sentiva il bisogno, non c’è chi non veda l’opportunità di due giorni di scuola in meno durante gli anni scolastici amputati dalla pandemia. Due giorni di scuola in meno qua e là soprattutto al Nord. Regalo dei prof, di alcuni prof.

Scuola, vacanze anticipate

Oggi, stamane, oggi e domani niente scuola in alcune classi. Vacanze anticipate rispetto all’inizio delle vacanze natalizie che è fissato per mercoledì. Le classi e gli alunni beneficiati di questo regalo possono ringraziare i rispettivi prof che hanno chiesto, hanno ottenuto, si sono messi in permesso. Permesso di non lavorare, di non fare lezione. Non lavorare per partire. Partire prima del blocco degli spostamenti. Partire per andare a trovare i parenti, partire per città e luoghi d’origine. Permesso di vacanze di fatto anticipate per qualche, non proprio pochissimi, prof. Permesso di fatto di abbandono. Abbandono delle rispettive classi.

Tutto in regola, nulla in ordine

I prof che hanno mollato la classe due giorni prima del calendario, i prof che hanno mollato la classe perché famiglia di provenienza conta di più, i prof che hanno mollato la classe per fare slalom intorno ai divieti del governo, questi prof hanno fatto tutto in regola. Nessuno dubita siano regolari a termini di contratto di lavoro quei permessi (anche se talvolta richiesti con lo sgradevole sottinteso per cui l’alternativa ad un no sarebbe stata un certificato medico).

Tutto in regola. Ma per niente in ordine l’idea di mettere in carico lo slalom tra le regole ai propri alunni. Per nulla in ordine considerare nulla o poca o indifferente cosa sottrarre loro altri due giorni di lezione e scuola. Ordine, quale ordine? Ordine di priorità civile di civismo. Ordine di priorità civile e civico non declina: prima io e poi la classe. I sindacati della scuola? Zitti e muti e non per l’imbarazzo ma perché, ed è quel che è peggio, per loro è tutto in ordine nella scuola come secondo loro deve essere ed è: cioè la scuola fatta per chi e al servizio di chi ci lavora e non di chi ci studia.

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