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Scuola Finale Ligure, accusati di violenza sessuale: “Era scherzo, ci dispiace”

di admin |13 Febbraio 2014 9:03

Scuola Finale Ligure, accusati di violenza sessuale: “Era scherzo, ci dispiace”

SAVONA – “Era solo uno scherzo, ci dispiace”. I ragazzi accusati di aver violentato negli spogliatoi dell’Istituto Alberghiero Migliorini di Finale Ligure una compagna di scuola si scusano con le loro famiglie. Dopo essere stati allontanati dalle loro case e ascoltati dagli inquirenti i ragazzi “mostrano una forma di pentimento”, ma non per la violenza, piuttosto per aver deluso le proprie famiglie.

La vicenda dello spogliatoio della palestra della scuola la ricostruisce il Corriere della Sera:

“Succede tutto il 31 gennaio, un venerdì. All’Istituto Alberghiero Migliorini di Finale Ligure un professore nota da lontano uno studente che mette la mano davanti alla bocca di una studentessa e la trascina via verso uno spogliatoio seguito da due compagni di classe. Lei fa in tempo a urlare e forse è proprio questo che attira l’attenzione del docente. Il prof corre a vedere cosa sta succedendo e quanto arriva nell’angolo dietro il quale ha visto scomparire gli studenti e la ragazza assiste alla seguente scena: lei è seduta davanti a uno dei suoi compagni di classe (uno dei quali ha una mano sulla sua testa) e ha davanti a sé, in piedi, uno dei tre studenti che l’hanno portata via, gli altri due le sono accanto mentre un quarto è spostato un po’ più in là, verso la porta”.

Il docente arriva, prende la ragazza, scrive una nota sul registro e la accompagna a casa, dove lei racconta alla mamma quanto accaduto:

“Appena arrivata a casa lei scoppia a piangere e racconta di quei ragazzi. «È più di un mese che mi tormentano» ripete rivelando dettagli di tante altre molestie. Dice che nello spogliatoio, quel giorno, uno di loro l’aspettava nella stanza già seminudo, altri due volevano costringerla a subire abusi e poi ce n’era un quarto che era rimasto in disparte e che lei ha capito fosse della banda quando lo ha sentito avvisare i compagni: «Arriva il prof, attenti, arriva il prof». Era il palo”.

I ragazzi arrivano in caserma e provano a difendersi:

“«Sì, è successo qualcosa: ma non pensavamo di fare niente di male», hanno provato a difendersi. Sono stati arrestati per violenza sessuale e affidati a diverse comunità per i minori tra Liguria, Toscana e Piemonte. Non sono finiti in un carcere minorile solo perché incensurati. Saranno interrogati la prossima settimana dal gip Giuliana Tondina del Tribunale dei Minori di Genova”.

Poi, per gli inquirenti, arriva la forma di pentimento:

“«In loro c’è come una forma di pentimento », spiegano gli inquirenti, «ma è legato al dispiacere provocato in casa: la vergogna per la sospensione dalla scuola, l’arresto, la consapevolezza di aver deluso i genitori. La violenza no, non l’hanno percepita. Continuano a ripetere che era solo uno scherzo. Un gioco. E si stupiscono, che proprio non riusciamo a capire»”.

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