Scuola: lezioni nel centro commerciale, la provocazione del preside di Bari Gerardo Marchitelli Scuola: lezioni nel centro commerciale, la provocazione del preside di Bari Gerardo Marchitelli

Scuola: lezioni nel centro commerciale, la provocazione del preside di Bari Gerardo Marchitelli

Lezioni di scuola nel centro commerciale. La provocazione di un preside di Bari. Gerardo Marchitelli, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Eleonora Duse, ha lanciato la sua proposta tramite Facebook.

Questo perché dice di aver visto (e contato) almeno 200 ragazzi potenziali studenti in un centro commerciale del capoluogo pugliese. A questo punto, visto che gli piace tanto…

L’istituto comprensivo Eleonora Duse di Bari, che accoglie 1.680 alunni di infanzia, elementari e medie in cinque diversi plessi.

Scuola nel centro commerciale: il post del preside di Bari

Ecco il post di Marchitelli: “Nell’ultima apertura del fine settimanaè al centro commerciale di Santa Caterina, in un’ora, ho contato 200 ragazzi in età scolare da 0 a 14 anni. Ho intenzione di chiedere al responsabile del centro se mi autorizza ad aprire delle classi nell’area supermercato o negli spaziosi corridoi. Il divario tra chi sta bene e chi ha bisogno si è allargato a dismisura, ma i primi sono classi agiate e la soluzione ce l’hanno a portata di mano, i secondi non hanno valore. Nella ‘das’, specificamente nella ‘didattica a scelta’, i primi sono adeguatamente guidati, i secondi non ci sono. Sono fermi solo i bambini per ‘un nonno in più'”.

Marchitelli e la polemica con la Regione Puglia

Con didattica a scelta, probabilmente, il dirigente si riferisce all’ordinanza della Regione Puglia che ha disposto la didattica digitale integrata per tutti fino al 15 gennaio, con la possibilità di richiedere la frequenza in presenza per gli alunni del primo ciclo. “Non capirò mai la differenza tra un centro commerciale e la scuola – continua Marchitelli – o meglio la comprendo, ma cerchiamo di essere onesti. Per l’economia bisogna circolare, per l’istruzione si può anche stare a casa, non c’è guadagno. Quali sono i dati, da settimane? A scuole chiuse, i contagi non calano: l’economia crea 20 mila nuovi casi al giorno e chissà quanti nonni in meno, ma non importa, è necessario”.

“Sono arrabbiato – conclude il dirigente – voglio il ristoro formativo anche per i bambini che non hanno potuto usufruire di un idoneo apprendimento”. (Fonti: Ansa e Facebook)

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