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“Non baciate i vostri figli all’ingresso”: il divieto di una scuola di Milano

Un dirigente di una scuola di Milano ha scritto una lettera ai genitori degli alunni per invitarli a non baciare i figli che accompagnano a scuola.

“Non baciate i vostri figli”, questo il divieto di una scuola di Milano che invita di fatto i genitori a non baciare i piccolo di fronte all’istituto. Si tratta di una famosa british school per studenti dai 2 ai 18 anni.

Come riportano La Verità e Il Giornale un direttore scolastico che non vuole chiudere l’istituto ha inviato una lettera alle famiglie con i precetti da rispettare. Si tratta di alcune indicazioni sulle procedure per mantenere in “sicurezza la nostra comunità”. Un modo, si legge nella lettera, per “adattarci alle sfide di questa pandemia mondiale e di emergenza nazionale”.

Secondo la comunicazione per i genitori dei bambini della scuola d’infanzia, c’è la possibilità di entrare nel giardino “per lasciare e andare a prendere i loro bambini il più rapidamente possibile”. Anche se “si prega di seguire i nostri orari scaglionati per i drop off mattutini e i pick up pomeridiani”.

Il dirigente ha, poi, specificato cosa gli adulti non devono fare: “Mi rincresce fare questa richiesta, ma per favore non baciate i vostri figli durante il drop off. Questo gesto naturale che facciamo ogni giorno senza pensarci, è considerato come un mezzo di ulteriore trasmissione del virus”.

Niente baci e niente quarantena

Il direttore nella stessa comunicazione assicura i genitori: “Siamo stati contattati dall’Ats che ci ha comunicato che non è richiesta la quarantena per gli studenti di Caviglia a seguito del recente tampone positivo di un nostro studente. Sono davvero molto felice di questo”.

Poi ha aggiunto: “La scuola conferma il nostro precedente messaggio che, per precauzione, gli studenti della classe coinvolta dovrebbero comunque fare un tampone (non un test sierologico) e non appena hanno un risultato negativo, dovrebbero condividerlo con la scuola per poter essere alle lezioni in presenza”. (Fonti La Verità e Il Giornale).

 

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