Scuola: niente politica per un prof su due

ROMA – Un insegnante su due sembra non avere le idee chiare in politica: poco piu' del 30% afferma di collocarsi a sinistra, circa il 9% al centro, il 5,2% a destra. Ma una consistente fetta, pari al 55%, sfugge a qualsiasi classificazione: ne' a destra ne' a sinistra e neppure al centro. E' quanto emerge dall'indagine ''Valori costituzionali e comportamenti professionali'' pubblicata dal Cidi (Centro iniziativa democratica insegnanti), e presentata oggi a Roma. Il campione e' rappresentato da 2.400 insegnanti provenienti da 53 istituti scolastici su tutto il territorio nazionale. Per l'indagine la gran parte degli insegnanti si ascrive in un'area eterogenea che i curatori dell'inchiesta hanno denominato ''la nebulosa del non posizionamento'' al cui interno c'e' chi non si colloca rispetto all'argomento (quasi il 17% degli intervistati) ma anche gli insegnanti che hanno scelto di non rispondere alla domanda, il 38,1%. Tra gli aspetti interessanti dello studio, c'e' quello del rapporto con gli studenti stranieri: la maggioranza degli intervistati valuta positivamente la presenza in classe di studenti di cittadinanza non italiana ritenendola un'opportunita' di crescita umana e sociale per se' e per tutti gli allievi (84,6%). C'e' pero' anche da dire che circa il 15% degli intervistati individua negli allievi stranieri un rallentamento complessivo nel ritmo del processo insegnamento-apprendimento se non addirittura un appesantimento del carico di lavoro (13%). Per un insegnante su due, il rapporto con gli allievi in generale e' coinvolgente sul piano emotivo e soddisfacente su quello professionale. Non mancano tuttavia le perplessita': circa il 43% degli insegnanti del campione afferma di intrattenere con i propri allievi rapporti coinvolgenti sul piano emotivo ma non sempre soddisfacenti su quello professionale. La ricerca conferma inoltre i sintomi di profonda insoddisfazione per una professione che ha scarso riconoscimento sociale per il 69,4% e che e' caratterizzata da una mancanza di progressione economica per il 52,7%. Gli insegnanti puntano il dito anche su alcune trasformazioni della scuola: il 35% del campione esprime un giudizio negativo sull'autonomia scolastica, ritenuta colpevole di aver trasformato la scuola in una azienda. E un numero analogo la ritiene un'occasione perduta perche' applicata male e senza risorse (35,5%).

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