ROMA – Il “concorsone”, il prossimo concorso per il reclutamento di 63.712 docenti, non conterrà l’odiata preselezione nella forma di quiz. Che tornerà solo nelle prossime tornate concorsuali nel caso il numero dei candidati superi di quattro volte quello dei posti disponibili. Il Miur (ministero) sta preparando i decreti ministeriali mentre il Consiglio dei ministri dovrebbe dare l’ok ai regolamenti sulle nuove classi di concorso.
La prima prova. Niente preselezione e solo due prove. La prima sarà una prova scritta articolata in 8 quesiti a risposta aperta con due domande in lingua inglese per cui serve un livello di conoscenza B2. Durerà due ore e mezza. Procurerà fino a 40 dei 100 punti totali. Per alcuni ambiti saranno previste prove laboratoriali.
Seconda prova: lezione simulata. La seconda prova invece prenderà la forma di una lezione simulata della durata di 35 minuti. Anche qui al massimo 40 punti. Quindi un colloquio con la commissione esaminatrice di 10 minuti. In questa sede si accerterà la conoscenza della lingua straniera scelta dal candidato.
Ad assegnare gli ultimi 20 punti saranno invece i titoli a cui il ministero ha dedicato uno specifico Dm e, soprattutto, una tabella sinottica. Il requisito di accesso alla maxi selezione è l’abilitazione, che a seconda del punteggio con la quale è stata conseguita porta in dote al candidato fino a 10 punti. Il ministero ha poi deciso di valorizzare eventuali titoli professionali, culturali e di servizio.
Una ulteriore abilitazione vale due punti, come pure l’inserimento nella graduatoria di merito di un precedente concorso per la specifica classi di concorso. Il dottorato di ricerca fa guadagnare 5 punti; una laurea due, e viene assegnato un punteggio (1,5 punti) pure al titolo di perfezionamento all’insegnamento in Clil. Le pubblicazioni “pesano” un punto (nel limite massimo di tre); e ciascun anno di servizio scolastico viene conteggiato 0,5 punti. (Eugenio Bruno e ClaudioTucci, Sole 24 Ore).